Matrimonio non consumato assegno assicurato (Ansa)
Matrimonio non consumato, assegno assicurato. Nonostante dodici anni di matrimonio bianco (non consumato nel talamo nuziale, per capirci) il marito è obbligato a versare l’assegno di divorzio alla moglie. La quale ha ammesso in tribunale l’assenza di trasporto nei confronti del coniuge.
Ma i giudici (la Corte d’Appello ha confermato) hanno riconosciuto la fattiva partecipazione della donna al menage familiare. Insegnante, ha contribuito con il suo stipendio, nonostante il marito fosse benestante.
Lui dovrà sborsare 1250 euro al mese. Lei non ha diritto a nessun risarcimento danni, ma alla costituzione di un pegno di beni mobili fino a 12.500 euro, sì.
I giudici non hanno accolto il punto di vista del marito che addebitava alla moglie la responsabilità di aver reso la convivenza insostenibile. Sul Sole 24 Ore, si segnala la richiesta della moglie che il tribunale ha infine ridimensionato: chiedeva tre mila euro al mese e 3oomila di danni.
Ridimensionate le pretese ma non fino al punto di ignorare la natura assistenziale dell’assegno. Come si dice in questi casi, fortuna che almeno non ci sono figli…