GENOVA – Matteo Biggi ha ucciso Matteo Biggi in preda ad un delirio per l’arrivo dell’apocalisse Maya o per la gelosia nei confronti della sorella Virginia? La famiglia di Matteo, il killer, ha respinto la tesi della gelosia.
Il ragazzo soffriva da tempo di deliri legati al presunto arrivo dell’apocalisse del 21 dicembre 2012 prevista dal calendario Maya. L’ossessione di Matteo per la fine del mondo sarebbe scattata dopo un colpo alla testa subito durante un incontro di boxe. Matteo, spiegano i familiari, avrebbe dovuto sottoporsi per questo motivo ad una serie di visite specialistiche.
Biggi è detenuto nel carcere di Marassi e la mattina del 15 novembre sarà interrogato dal gip Silvia Carpanini in merito all’omicidio del coetaneo, collega presso il porto di Genova e omonimo del 12 novembre. Il pm Luca Scorza Azzarà affiderà l‘autopsia di Matteo, la vittima, alla dottoressa Benedicta Astengo.
Silvio e Rinaldo Romanelli, i legali di Matteo, hanno spiegato che il ragazzo è ancora sotto shock e afferma di non ricordare quanto accaduto: “Mi sembra di essere ipnotizzato. Dove sono? Da quanti giorni sono qui? Perché non mi hanno fatto vedere i miei genitori?”.
Il movente della gelosia per quella foto su Facebook della sorella Virginia abbracciata a Matteo, la vittima, sembra perdere forma, Il padre e la sorella di Matteo, il killer, hanno respinto l’ipotesi del movente passionale: “Conoscevo Matteo ed ero sua amica su Facebook – ha spiegato Virginia – ma tra noi c’era solo una conoscenza superficiale e nessun legame. C’eravamo visti qualche volta con alcuni amici in Comune”.