Matteo Salvini, liti a distanza con Fedez e Piero Pelù. “Hai preso goccine oggi?”

Matteo Salvini, liti a distanza con Fedez e Piero Pelù. “Le hai prese le goccine oggi?”

ROMA – Matteo Salvini e le sue ruspe da una parte. Il rapper Fedez e il rocker Piero Pelù dall’altra. E Facebook e Radio Padania a fare da campo di battaglia. Il leader della Lega Nord continua a bisticciare con i due cantanti che da tempo gli contestano le prese di posizione sui campi rom. E non solo.

Quella tra Salvini e Fedez è una querelle che va avanti da mesi. Stucchevole per chi la legge, ma non per loro che continuano a darsi battaglia. Inizia Salvini in un comizio che a domanda su Fedez risponde: “Volete che abbia tempo da perdere per Fedez? Un anno di servizio civile anche per lui!”.

Il rapper non si fa sfuggire l’occasione per replicare: “Veramente non te l’ha chiesto nessuno e nessuno ti ha cagato. Stai bene? Le hai prese le goccine oggi? Mi fai preoccupare”. Salvini per tutta risposta lo invita per un chiarimento a Radio Padania: “Al signor Fedez, cantante, non sto molto simpatico. Io sto bene fratello, non ti preoccupare. E tu come stai? E le tue amiche multinazionali, che ti arricchiscono? Ti abbraccio, e se vuoi ci facciamo una cantata insieme a Radio Padania”.

E allora Fedez replica ancora: “Ma se Salvini non mi nomina una volta al giorno non e’ contento? Ieri insultato gratuitamente a Pontida, oggi pure. Ad ogni comizio ha sempre il mio nome in bocca…Ma pensare a fare il politico al posto che scatenare volutamente minacce di morte e insulti razzisti di elettori esaltati sulla mia pagina?”

Quindi Piero Pelù. Che attacca su Facebook: “Ogni volta che Salvini parla di ruspe, vorrei che qualche ruspa andasse alla sede della Lega e di Radio Padania per raderle al suolo”. Salvini non gradisce e replica: “Oh Piero, Piero. Compagno democratico Piero. Ti abbraccio e ti sono vicino, più che di ruspe hai bisogno di aiuto”. Pelù replica subito: “Salvini abbocca come un luccio, basta usare le sue stesse parole contro di lui e subito si erge a baluardo di democrazia, proprio lui che con l’odio razziale ha fatto la sua fortuna”.

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Emiliano Condò