Maturità 2021, gli strafalcioni ai tempi del Covid: dal Decameron scritto da Dante alla Prima Guerra Mondiale (foto ANSA)
Non c’è esame di maturità che si rispetti senza i suoi classici e a volte epici strafalcioni. Nonostante anche quest’anno la formula ridotta, non sono mancati errori legati ai programmi scolastici. A raccogliere abbagli letterali ma non solo, ci ha pensato Skuola.net.
“Se questo è un uomo” secondo qualcuno sarebbe stato scritto da Italo Calvino (e non da Primo Levi); mentre per altri il “Decameron” è stato firmato da Dante e non da Boccaccio. Il Sommo Poeta, inoltre, viene facilmente confuso con Umberto Saba, come se si trattasse di autori di stile e periodo storico simile. Immortali anche i consueti inciampi su Giacomo Leopardi: al ‘Giovane Favoloso’, infatti, è stata tolta la paternità dell’Infinito, attribuita invece a D’Annunzio.
Non è solo la letteratura a mettere in crisi gli studenti; anche la storia si conferma un terreno impervio per molti maturandi. In particolar modo, molti ragazzi hanno trovato ostiche da metabolizzare date e dettagli inerenti i principali conflitti del Novecento. L’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale? Avvenuto nel 1918.
Chiudiamo la rassegna degli sfondoni con due episodi eclatanti di colpi di calore: un maturando, mentre era interrogato, ha totalmente rimosso la natura del progetto che avrebbe dovuto presentare riguardante i suoi percorsi di PCTO (l’alternanza scuola lavoro); un suo collega, invece, nel momento dei saluti finali, uscendo dall’aula, si è rivolto alla presidente della sua commissione d’esame chiamandola “mamma”. Per fortuna, nel loro caso, non si è trattato di scarsa preparazione ma di un brutto scherzo giocato dalla tensione.