
ROMA – “La stock option come tangente“. Finita l’epoca dei fasci di banconote in buste (da cui bustarella) o libri o scatole di medicinali, ora si ricorre alla finanza e al diritto societario, mettendo a punto un sistema che ricorda quello delle stock option. La scoperta l’ha fatta Sebastiano Messina studiando il caso della cooperativa Cpl Concordia. Lo scandalo, partito da una mazzetta al sindaco di Ischia, sta dilagando. Sebastiano Messina su Repubblica ne coglie un lato geniale, il meccanismo messo a punto per trasferite il denaro dalla azienda corruttrice ai corrotti. Si tratta del
“sistema più diabolico: la società mista, una scatola vuota nella quale l’imprenditore e il politico passano dalla complicità al rapporto simbiotico, e se l’affare va in porto ci guadagnano tutti.
Il meccanismo, spiegato ai magistrati da Francesco Simone, ex capo delle “relazioni istituzionali” della cooperativa Cpl Concordia, era quasi perfetto: quando c’era un appalto in vista si costituiva una “società di scopo” in cui entravano gli affaristi e i politici (attraverso parenti o prestanome) pagando le loro quote a costi bassissimi”.
Siamo allo schema delle stock option, con la differenza che nel caso delle aziende vere si parte da un valore delle azioni vero in quel momento con la speranza che, per il lavoro dei manager di quella azienda, esso aumenti sempre più. Nel caso della coop Cpl Concordia, quando
“la società si aggiudicava l’appalto — ottenendo, per esempio, il finanziamento pubblico per la metanizzazione — il valore di quelle quote schizzava in alto. Così quello che era stato pagato 100 poteva essere rivenduto a 100 mila, e chi era stato bravo a ungere le ruote poteva riscuotere il premio. Senza quelle imbarazzanti bustarelle di una volta”.
Così, chiosa Sebastiano Messina il disonesto, politico o funzionario,
“può finalmente arricchirsi evitando l’imbarazzante e pericolosa consegna di una busta piena di banconote, di una valigetta zeppa di contanti, di un pacchetto di lingotti d’oro o di scatole dei gianduiotti come usava una volta quando la corruzione era ancora una pratica rozza gestita da tangentari di prima generazione”.