Solo a Pordenone sono stati sospesi 177 medici, infermieri e operatori sanitari no Vax, ovvero che non hanno voluto che gli venisse somministrato il vaccino. Ben 177 solo nella provincia di Pordenone, chissà quanti altri ce ne sono nel resto d’Italia. L’Azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo) ha pubblicato l’atto di accertamento dell’obbligo vaccinale il quale determina la sospensione dell’attività che comporta il rischio di diffusione del virus. Il provvedimento stabilisce la sospensione immediata fino ad avvenuta vaccinazione o fino al 31 dicembre.
I medici e infermieri no Vax a Pordenone
“Questa azienda – si legge nel documento ufficiale – ha provveduto ad invitare formalmente 177, tra esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario, a sottoporsi nel mese di giugno alla somministrazione del vaccino. Indicando termini e modalità, ma i medesimi non si sono presentati agli appuntamenti programmati”.
Dell’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale “sarà data immediata informazione all’interessato, al datore di lavoro (ove noto) e all’ordine professionale di appartenenza. Comunicando contestualmente la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali. O comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Sars-Cov-2”.
In Italia oltre 25 milioni di immunizzati
L’Italia intanto supera la soglia dei 25 milioni di immunizzati contro il Covid. Ossia oltre il 46% della popolazione sopra i 12 anni ha completato il ciclo vaccinale. Come impulso alla campagna – specie tra i giovani e gli over 60 che mancano all’appello – si fa strada l’ipotesi di un green pass allargato. Sarà indispensabile per assistere ad eventi sportivi o culturali, ma anche per viaggiare e – al momento meno probabile – per entrare in bar e ristoranti sul modello francese.
Tema che sarà affrontato nei prossimi giorni, con una cabina di regia che potrebbe essere convocata da Mario Draghi a inizio settimana. Nel frattempo si intensificano i controlli per chi viene da particolari zone, come Malta, con la Sicilia che ha stabilito il tampone obbligatorio per chi viene dalla Valletta, anche alla luce dei nove positivi trovati su un aereo proveniente dall’isola e atterrato a Pescara.