I medici specializzandi a Monti e al Parlamento: “Non ci tassate la borsa di studio”. Sciopero il 16 e il 17 aprile

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ROMA – Hanno una borsa di studio che è già una delle più basse d’Europa, e i medici specializzandi non ci stanno a vedersela tassata, così come prevede un emendamento approvato al Senato il 4 aprile al decreto “Cresci Italia”. Abrogare la ”nuova tassa per i medici specializzandi”. Lo chiedono i sindacati di categoria, che annunciano lo stato di agitazione, con lo sciopero degli specializzandi nei Policlinici da lunedì 16 aprile, ed una manifestazione il 17 aprile a Montecitorio. Sulla questione, i sindacati rendono noto di aver inviato una lettera ai ministri dell’Istruzione e della Salute, Francesco Profumo e Renato Balduzzi.

Nel decreto “Cresci Italia” al Senato, affermano i sindacati in una nota, ”è stato aggiunto un comma che equipara le borse di studio superiori agli 11.500 euro annui ai redditi da lavoro dipendente, con conseguente imposizione IRPEF. Ciò ridurrebbe di circa 200-300 euro mensili il compenso economico del medico in formazione specialistica, rendendo la borsa al netto delle spese di poco di superiore ai 1000 euro”. ”Non basta dunque – sottolineano le organizzazioni sindacali – che i medici in formazione siano i meno retribuiti dell’Unione Europea e che debbano pagarsi le spese professionali con la propria borsa di studio, ma questi, continuando comunque ad essere considerati dalla legge come studenti, con la loro attività permettono lo svolgimento della gran parte delle attività dei Policlinici Universitari”.

FederSpecializzandi, associazione più rappresentativa di categoria, e le Organizzazioni Sindacali cimo-asmd, aaroi-emac, fp-cgil medici, fassid, cisl-medici, fesmed, anpo-ascoti, fials medici, uil-fpl medici e UdU hanno quindi inviato ai ministri competenti una ”richiesta di appoggio nell’abrogazione del comma approvato al Senato, non ritenendo accettabile l’applicazione dell’IRPEF a chi è destinatario di una borsa di studio”. FederSpecializzandi, con il sostegno dei sindacati di categoria, si legge nella nota, ”proclama uno stato di agitazione con sospensione dell’attività nei Policlinici, pur nel dispiacere dei disagi che verranno creati alla popolazione, da lunedì prossimo, ed una manifestazione nazionale in Piazza Montecitorio per martedì 17 aprile”.

In data 13 Aprile alle ore 14.00 si è tenuta un’assemblea dei Medici in formazione Specialistica dell’Università di Perugia con il duplice scopo di fondare un’associazione di rappresentanza, denominata “Associazione Medici Specializzandi Università di Perugia”, e di discutere dell’imminente approvazione del decreto “Cresci Italia” contenete tra l’altro variazioni riguardo il trattamento fiscale delle borse di studio.

Questo il comunicato della associazione di categoria degli specializzandi:

Non vogliamo credere che un Governo, che si presentato dicendo “quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese” voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che sempre pia fatica, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa. Cosin una nota congiunta, la Confederazione Nazionale delle Associazioni dei Medici Specializzandi (FederSpecializzandi) e il Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM) commentano uno degli emendamenti al testo della legge di conversione del cosiddetto Decreto fiscale n.16 del 2 marzo 2012, approvato dal Senato e pertanto incluso nel testo ora passato alla Camera per l’approvazione definitiva. Secondo tale disposizione (inserita all’art. 3 comma 16 ter e quater) le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale concorrono a formare il reddito per la parte eccedente gli 11.500 euro. Questa disposizione ha l’effetto negativo di imporre il prelievo fiscale sulle borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione erogate dalle Università ivi inclusi i contratti di formazione medica specialistica a queste equiparate, nonché gli assegni di studio erogati dalle regioni, tutti importi attualmente esentati a norma della legge 476 del 13 agosto 1984. La FederSpecializzandi e il S.I.G.M. ritengono che la categoria dei giovani medici Italiani, già enormemente svantaggiata sotto ogni profilo (formativo, economico, crescita e maturazione professionale, esistenziale) rispetto ai colleghi degli altri Paesi EU, non possa sopportare un penalizzazione di questa portata. Non a caso da alcuni anni a questa parte si registra un costante e significativo incremento di giovani medici, formati a spese dello Stato Italiano, che “emigrano” all’Estero senza fare ritorno. La prospettiva, realistica e paradossale, quella dello spopolamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale con, da un lato, le giovani professionalità mediche italiane in fuga verso il Nord Europa e gli USA e, dall’altro, l’ingresso di giovani medici stranieri a colmare le lacune della nostra Sanità, frutto di scelte sbagliate e dannose come questa.

 

L’Associazione Medici Specializzandi Università di Perugia

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