ANCONA, 16 LUG – Melania Rea, prima che il suo assassino la aggredisse alle spalle, si era abbassata volontariamente i pantaloni, i collant e gli slip, e stava facendo probabilmente pipi’. In caso contrario, gli indumenti risulterebbero stracciati.
E’ quanto emerge dalla perizia del medico legale Adriano Tagliabracci. Melania non e’ stata minacciata, ipotizza l’anatomopatologo, perche’ non aveva tracce di pianto (il trucco era intatto). Il gocciolamento del sangue indica che la donna e’ stata aggredita quando ancora aveva i pantaloni abbassati.
L’imbrattamento ematico, in particolare, e’ sul lato interno dei pantaloni.
La donna, dunque, si sarebbe appartata per fare un bisogno fisiologico e si sarebbe spogliata in condizioni di tranquillita’, non certo con qualcuno che la stava minacciando con un coltello (ipotizza sempre il medico legale). E’ probabile che quando e’ stata assalita avesse gia’ fatto la pipi’, dato che – sul tavolo settico – la vescica risultava vuota. Sono state fatte peraltro campionature del terreno nella pineta in cui e’ stata uccisa, ma i risultati non sarebbero ancora stati depositati.
L’aggressione si e’ svolta in piu’ fasi: dapprima l’assassino ha tentato di ‘scannarla’ prendendola alle spalle, poi c’e’ stato un brevissimo inseguimento e infine l’abbattimento a terra di Melania, che e’ stata raggiunta da una serie di colpi a ripetizione inferti con un’arma impugnata nella stessa maniera, e, quindi, dalla stessa persona.