ANCONA – Per Salvatore Parolisi i giorni delle vacanze pasquali ”costituivano una sorta di terribile ‘imbuto’ nel quale si era messo: da una parte aveva Ludovica e i suoi genitori che aspettavano di conoscerlo, l’albergo prenotato e le promesse di aver gia’ parlato di separazione sia con Melania che con i suoceri e il racconto che ormai era cosa fatta; dall’altra la consapevolezza invece di non aver ancora detto nulla”. E quanto si legge nell’ordinanza di custodia in carcere in cui di delinea il possibile movente di Melania Rea.
”…i giorni passavano e lui gia’ martedì 19 doveva partire con moglie e figlia per le vacanze pasquali; e proprio in quelle vacanze doveva definitivamente lasciare la moglie e recarsi ad Amalfi per passare dei giorni con Ludovica e conoscerne i genitori, come aveva promesso a Ludovica, e iniziare stabilmente una storia con lei”.
”Si tenga ancora conto che Melania era una donna non disposta ‘a cedere’ facilmente: si era gia’ dimostrata volitiva e di carattere nell’affrontare direttamente Ludovica al telefono per due volte quando aveva casualmente ‘scoperto’ il tradimento del marito; ne aveva sofferto, era stata dura col marito prima di perdonarlo, aveva avuto la forza e il carattere di parlare direttamente con l’altra, anche minacciandola ‘di spaccarle la faccia’ ”.
”In questo ambito – recita l’ordinanza – puo’ essere attendibilmente trovato il movente dell’omicidio. Una situazione senza uscita venutasi a creare e a convergere proprio in quei giorni: la promessa ‘forte’ a Ludovica che ormai la separazione con Melania era cosa fatta e che gia’ il 23 aprile (se non il 21) sarebbe andato ad Amalfi a trovarla e a presentarsi ai suoi genitori…; le pressioni stringenti di Ludovica che ormai ‘non ammettevano scuse o ragioni’…;… la consapevolezza invece di non aver ancora detto e fatto nulla per la separazione …;la necessità di doverlo fare e di non poter piu’ rimandare la cosa; l’aver infine parlato della cosa con Melania proprio il 18 aprile, e la reazione di costei, che gia’ sulla storia di Ludovica si era arrabbiata, era stata dura e aveva perdonato (il possibile lancio dell’anello di fidanzamento durante la lite: anello rinvenuto sfilato sul luogo del delitto); la rabbia e la reazione incontrollata di lui e l’omicidio”.