ANCONA, 19 LUG – Grande spazio nell'ordinanza con cui il gip di Ascoli ha disposto l'arresto di Salvatore Parolisi, hanno anche i risultati degli accertamenti dei carabinieri del Ros, che hanno studiato a fondo i movimenti dei telefonini di Melania e Salvatore. Il cellulare della donna e' raggiunto alle 14,56, quando prova a contattarla l'amica Sonia Viviani con una telefonata andata a vuoto e con un sms: nella circostanza il telefonino di Melania, che secondo l'autopsia e' ormai morta, tocca le celle di Ripe di Civitella con un'''alta probabilita''', il massimo che e' possibile accertare attraverso lo studio delle celle che da solo non puo' dare certezze, ma livelli di probabilita' 'basso, medio, alto'.
Anche il telefonino di Parolisi aggancia la stessa cella di Ripe. Le dichiarazioni di Parolisi circa la presenza sua, di Melania e della loro bimba a colle San Marco poco dopo le 14 non hanno alcun conforto, non solo attraverso lo studio delle celle telefoniche, che smentirebbero il caporalmaggiore, ma anche per le testimonianze di chi quel giorno a colle San Marco, nel primo pomeriggio, era presente.
Per i magistrati di Ascoli e' ''impossibile'' che Melania sia stata al pianoro il pomeriggio del 18 aprile, quando il marito ne denuncia la scomparsa. L'unico che dice di aver visto Parolisi, con la bambina e una donna (non meglio identificata) e' Alfredo Ranelli, gestore di un chiosco-bar, ma per gli inquirenti si sarebbe confuso sull'orario di avvistamento che non puo' essere antecedente alle 15:26, quando la donna era gia' morta.