ASCOLI PICENO – A tre mesi e un giorno dall’omicidio, anzi, a tre mesi esatti, dato che l’ordinanza del gip e’ stata firmata ieri, con l’arresto di Salvatore Parolisi e’ arrivata finalmente la svolta nelle indagini sulla barbara uccisione di Melania Rea. E’ il 18 aprile scorso, infatti, quando Carmela Rea, che si fa chiamare Melania, ‘Mela’ per le amiche, 29 anni da compiere il 24 maggio, parte dalla casa di Folignano con il marito Salvatore Parolisi, 30 anni, caporalmaggiore dell’esercito di stanza al Rav Piceno, e la loro figlioletta Vittoria, 18 mesi, per fare delle visite mediche.
Finito tutto la coppia, con la bambina, si dirige verso un supermercato della zona. Mancano pochi giorni a Pasqua, che cade il 23 aprile, e Melania vuole comperare qualcosa da regalare ai parenti, papa’ Gennaro, la mamma Vittoria e il fratello Michele, che l’aspettano a Somma Vesuviana. Sono le 10:44 quando la donna entra nel supermercato. Indossa jeans e un giubbetto; ha i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle e grandi occhiali da sole che le coprono il viso, una capiente borsa a tracolla.
Dietro di lei, Salvatore con la bimba in braccio. Lui indossa un piumino; piu’ tardi, a Colle San Marco, sara’ visto con una tenuta ben piu’ leggera, maglietta e pantaloncini corti. Melania sembra imbronciata. E’ molto probabile, se ha saputo o intuito che quella Pasqua Salvatore vuole trascorrerla con l’amante, la soldatessa Ludovica P., di cui andra’ a conoscere i genitori, che peraltro gli hanno gia’ prenotato una camera in albergo. Dopo aver fatto spesa la coppia torna a casa. Intorno alle 13:30 Melania parla con la mamma al telefono e le dice come sono andate le due visite mediche.
Quindi fa uno spuntino, mangia una piadina e beve un caffe’ (che sara’ fondamentale per stabilire l’ora della morte), e poi intorno alle 14:10 lei e Salvatore, insieme alla bimba, sono di nuovo fuori casa, diretti – dira’ Salvatore agli inquirenti – al Pianoro di Colle San Marco, un vasto parco alle porte della citta’ dove ci sono anche campi attrezzati per far giocare i bambini. Sono circa le 14:20.
Dopo pochi minuti, sempre secondo la versione di Salvatore, Melania si allontana in cerca di un bagno. Il titolare del chiosco Alfredo Ranelli vede una coppia con una bambina. Riconosce sicuramente Parolisi, perche’ e’ in tenuta quasi estiva e questo lo stupisce; della donna non sa dire se sia effettivamente la Rea. Alle 14:40 Sonia, un’amica di Melania, le invia un sms per chiederle come sono andati i controlli medici, ma lei non risponde. Perche’, si sa ora grazie alla perizia medico legale, e’ gia’ morta.
La ricostruzione della Procura si ‘biforca’ rispetto alla versione di Parolisi, all’uscita di casa a Folignano. Secondo i magistrati ascolani la coppia, con la bambina in auto, si dirige subito verso Ripe di Civitella, dove Melania, intorno alle 14:30, viene uccisa dopo essere stata aggredita alle spalle dal suo assassino. Un tentativo di ‘scannamento’ che fallisce perche’ la donna fugge, poi pero’, impedita nei movimenti dai pantaloni abbassati (perche’ effettivamente doveva fare pipi’), viene atterrata e raggiunta da una serie di coltellate mentre e’ supina. Salvatore ricompare poi a Colle San Marco, con la piccola Vittoria.
Iniziano le ricerche di Melania. Sono le prime ore del pomeriggio del 20 quando si diffonde la notizia del ritrovamento di un cadavere a Ripe di Civitella, nella vicina provincia di Teramo. E’ Melania. Sul suo corpo ci sono colpi inferti post mortem con un’altra arma, forse un punteruolo. Il riconoscimento e’ affidato al fratello Michele, perche’ Parolisi non andra’ sul luogo del delitto.