Il 16 maggio duemila persone si stringono accanto ai familiari di Melania nei funerali celebrati a Somma Vesuviana. Parolisi si inginocchia davanti alla bara, segue il feretro a piedi, sempre lontano da Gennaro, Vittoria e Michele Rea, i genitori e il fratello di Melania, che lo hanno difeso a lungo, ma da giorni hanno cominciato a dubitare di lui. Poi tre giorni dopo nuova perquisizione dei Ris in casa Parolisi a Folignano. Vengono prelevati abiti, uno zainetto tattico, un plaid da pic-nic, una chiavetta Usb e alcuni appunti di Melania. Sequestrati anche un pc fisso e uno portatile, da cui Salvatore chattava con Ludovica, con il profilo “Vecio Alpino”.
Passati due mesi dalla morte di Melania Salvatore Parolisi viene iscritto per la prima volta nel registro degli indagati. Questo perchè nelle sue versioni dei fatti sono in seguito emersi dei punti discordanti, delle cose dette che poi si sono rivelate essere non vere.
Una delle prime “menzogne” smascherate quando è apparsa la figura di Ludovica. E’ stata lei, ascoltata a lungo dai carabinieri, a rivelare non solo la storia con Salvatore, ma anche che la loro era una vera relazione sentimentale, tanto che l’amante le aveva promesso di essere pronto a lasciare la moglie per lei. Melania aveva saputo del tradimento, aveva rimproverato il marito, e contattato Ludovica per chiederle di lasciarlo stare.
Sempre a Ludovica è collegata un’altra bugia: il telefonino dedicato a lei che Parolisi aveva riferito di aver gettato per mettersi quella storia dietro le spalle. Grazie ad un testimone casuale, il 7 giugno scorso l’apparecchio è stato ritrovato nel campo sportivo di Villa Pigna, ben protetto da cellophane, nascosto fra le frasche. ”Ero lì per raccogliere una margherita per Melania” si è giustificato Parolisi, senza considerare che quel campetto tutto e’ tranne che un prato in fiore.
Un’altra “bugia”. Parolisi sostenne di aver visto sul telefonino dell’agente di polizia penitenziaria Raffaele Paciolla le foto del luogo in cui il cadavere di Melania venne ritrovato a Ripe di Civitella. Ma Paciolla, amico e vicino di casa della famiglia Parolisi a Folignano, quelle foto non le ha mai scattate.
Una lunga serie di mancate verità tanto che anche la famiglia Rea ha progressivamente preso le distanze dal padre della piccola Vittoria: non crede più alle parole di quel ragazzo che un tempo aveva accolto come un figlio.