ASCOLI PICENO – Ha scelto di non rispondere alla domande degli inquirenti Salvatore Parolisi, indagato a piede libero per l’omicidio della moglie Melania Rea. La conferma si è avuta poco fa. Il caporalmaggiore dell’Esercito sta per lasciare la procura di Ascoli Piceno, dove era stato convocato con un invito a comparire.
Intanto le indiscrezioni che emergono dall’autopsia dicono che Melania “sarebbe stata assassinata con una tecnica militare”. Il corpo di Melania Rea, la donna di 29 anni scomparsa il 18 aprile scorso da Colle San Marco, ad Ascoli, fu trovato due giorni dopo nel bosco delle Casermette, nella zona del Teramano.
Melania sarebbe stata messa a tacere con una mano sulla bocca, poi le sarebbe stata procurata una forte torsione del capo e successivamente sarebbe partita la prima delle 32 coltellate che le sono state inferte. La tecnica militare utilizzata è chiamata in gergo “assalto alla sentinella”, perché utilizzata per neutralizzare gli uomini di guardia.
Proprio la ricostruzione della tecnica usata per uccidere Melania sarebbe stato al centro dell’interrogatorio del marito della vittima ma Parolisi ha fatto scena muta. Ad avvalorare la tesi della tecnica militare un altro particolare: i pantaloni della donna furono trovati abbassati fin sopra ai piedi, per renderle impossibile qualsiasi tentativo di fuga.