ASCOLI PICENO – Otto persone che hanno avuto comportamenti anomali nei confronti di Melania Rea, la mamma uccisa con 32 coltellate nella pineta di Ripe di Civitella, sulle colline del Teramano. Le ha indicate agli inquirenti Salvatore Parolisi, il marito, prima di trincerarsi dietro il silenzio di queste settimane, prima cioè di essere indagato e arrestato per l’omicidio di sua moglie.
L’elenco fa parte del rapporto finale dei carabinieri alla Procura di Ascoli Piceno che venerdì si è liberata dei nove ponderosi fascicoli dell’inchiesta, trasferiti per competenza alla vicina Procura di Teramo.
Spunta così una misteriosa donna che aveva tentato di fotografare la loro bambina alla fermata dell’autobus. C’è anche un “vu cumprà” della spiaggia di San Benedetto del Tronto, ritrovato poi nella piazza centrale di Ascoli Piceno, dove avrebbe salutato Melania, secondo lui stranamente. Altro personaggio entrato nel mirino del caporalmaggiore è il vicino di casa, di cui si sapeva: le avances a una festa, la mano sulla coscia, il gesto di stizza di sua moglie.
Poi una vicina particolarmente litigiosa. Aveva avuto uno scontro verbale con Melania, sproporzionato rispetto all’oggetto: le lenzuola di casa Parolisi, penzolanti sul suo balcone. Infine tre ex allieve della caserma Clementi di Ascoli Piceno dove Salvatore era addestratore e anche conquistatore. “Buonanotte, mio sogno proibito”, avrebbe osato una di loro invitandolo poi nella sua camera da letto. Incuriosito, Parolisi ha lasciato la piazza d’armi dove impartiva ordini ed è corso a verificare. Nella stanza, dice, c’era lei che lo tentava con la sua lingerie. E Salvatore si sarebbe stranito.
Un’altra recluta, invaghita del caporalmaggiore, alla fine del corso non voleva più andarsene, invidiando profondamente Melania. Per la recluta fu una grande sofferenza. Per lui una grande palla al piede. Con la terza allieva, invece, il rapporto era telefonico e qui il dubbio riguarda l’improvvisa interruzione delle conversazioni. Ha segnalato pure lei.