TERAMO – Per il gip del tribunale di Teramo, il movente dell’omicidio di Melania Rea non sarebbe passionale. Parolisi avrebbe ucciso la moglie perché lei nascondeva un segreto inconfessabile di qualcosa verificatosi dentro la caserma.
E’ uno dei punti in cui il Gip di Teramo, Giovanni Cirillo, si discosta dalla ricostruzione fatta dalle procure di sia di Ascoli che di Teramo ed ordina nuovi accertamenti sui tabulati telefonici e sul cellulare di Melania.
E’ li’ – secondo il Gip – che va cercato cosa avrebbe scatenato la furia omicida del caporalmaggiore addestratore di reclute femminili. Qualcosa che Melania deve avergli detto di sapere e di rivelare.
Lo stesso Cirillo ritiene importante fare nuove indagini sul telefonino. Ai pm del pool teramano, chiede di approfondire verifiche e rilievi tecnici sui tabulati telefonici e l’incrocio delle celle dei ponti radio, ma soprattutto sul telefonino di Melania.
Quel cellulare che qualcuno ha spento inspiegabilmente la sera del 18 aprile poco dopo le 19, a oltre sei ore dalla scomparsa della donna, e che si e’ riacceso la mattina successiva, il 19 aprile.
Qualcuno non lo ha soltanto acceso ma avrebbe anche cancellato i messaggi. E gli orari della riaccensione e del ”deturpamento” del cadavere coincidono.
Intanto, si e’ appreso da fonti giudiziarie che l’interrogatorio di garanzia di Salvatore Parolisi e’ stato fissato per giovedi’ mattina, molto probabilmente nel carcere teramano di Castrogno, dov’e’ recluso da sabato scorso.