PERUGIA, 3 SET – I familiari di Meredith Kercher assisteranno a Perugia alla lettura della sentenza d'appello a carico di Raffaele Sollecito e di Amanda Knox condannati a 25 e 26 anni di reclusione per l'omicidio della studentessa inglese. Dall'Inghilterra continuano comunque a chiedere ''giustizia per una ragazza alla quale nessuno pensa piu'''.
Il processo d'appello a Sollecito e alla Knox, che si proclamano estranei al delitto, riprendera' lunedi' per poi avviarsi alla conclusione. La sentenza potrebbe arrivare alla fine di questo mese o all'inizio del prossimo. ''I familiari di Meredith confidano nella conferma della sentenza di primo grado'' ha detto l'avvocato Francesco Maresca che li rappresenta come parte civile insieme a Serena Perna.
I congiunti della studentessa sono pero' rammaricati ''perche' nessuno sembra pensare piu''' alla giovane vittima. ''Sentono ormai solo parlare – ha detto ancora l'avvocato Maresca – degli imputati, di Dna e di coltelli mentre nessuno sembra pensare piu' a Meredith''. Lunedi' il processo riprendera' con l'esame dei periti genetici della Corte d'assise d'appello da parte proprio dei legali di parte civile, quindi risponderanno alle domande delle difese. Poi verranno sentiti i consulenti delle parti in tema di Dna. Non e' ancora chiaro se la procura generale avanzera' nuove richieste istruttorie per sentire due testimoni interrogati in carcere negli ultimi giorni o comincera' subito la requisitoria. Le udienze sono previste fino a sabato prossimo mentre e' gia' stato deciso che non si tengano la settimana successiva. Il processo riprendera' quindi dopo il 19 settembre per arrivare fino alla sentenza.
