Ancora una frana nel messinese.
San Fratello è ormai un paese fantasma: anche gli abitanti che non sono stati fatti allontanare dalle loro case hanno deciso di lasciare il centro che sorge su una collina che sta franando e sono diretti nei comuni vicini da familiari o amici.
Il fronte della frana si allarga a vista d’occhio. Decine di case si vanno riempiendo di crepe e una larga spaccatura è comparsa anche nella chiesa di san Nicolò. I fedeli hanno portato in piazza la statua del santo e il crocifisso per evitare che vengano distrutti da eventuali crolli e in segno di devozione. In Comune c’è un vertice della Protezione civile. Il rappresentante provinciale Bruno Manfrè ha detto che «la frana è in pieno movimento». La massa di terreno che va scendendo a valle ha trascinato via alcuni pali della luce. Zone del centro sono rimaste al buio.
Le zone maggiormente interessate dalla frana sono le contrade Stazzone, dove è danneggiata anche la Chiesa madre, e Riana, ma lo smottamento sta interessando anche il rione Fontananuova. Sono tre le “fila” di case interessate dallo smottamento, tutte di nuova costruzione, e al momento non sono agibili per problemi statici.
L’allarme era stato lanciato sabato sera, 13 febbraio, tanto che il Comune aveva disposto che le abitazioni interessate fossero sgomberate. Gli abitanti della zona si stanno trasferendo da amici e parenti sia in zone più sicure di San Fratello, sia in altri paesi vicini. La zona della frana non è la stessa che nel 1922 provocò lo «scivolamento a mare» di un’ampia parte nord del paese e che portò a a fondare la frazione marinara di Acquedolci, poi diventato paese autonomo.
A San Fratello vivono circa 4 mila persone con agricoltura e allevamento. Nel paese sui Nebrodi si parla una lingua e non un dialetto, che è un ibrido di parlata provenzale e lombarda con costrutti neo-latini. È famoso per il cavallo razza San Fratello e per la festa pagana dei Giudei che si svolge il Venerdì Santo. Qui è nato il nonno di Bettino Craxi.