L’anziano amico 86enne, che coabitava con loro, è invece ristretto agli arresti domiciliari (ha precedenti specifici) nella struttura comunale per anziani “Casa Serena”.
Sono accusati di maltrattamenti ed abbanddono di persone incapaci. A scoprire la vicenda di degrado sociale, la sezione di Pg della polizia che ha fatto irruzione nella casa di via Pietro Castelli e ha trovato l’anziana e il figlio disabile in mezzo alla sporcizia e ai loro stessi escrementi.
A far venire alla luce il drammafamiliare una causa civile intentata dal figlio del nipote delle due vittime, che voleva subentrare come tutore al proprio genitore per mettere le mani su appartamenti, terreni, la pensione, l’indennità di accompagnamento ed un conto corrente bancario da 100 mila euro dei cugini disabili. Per farlo non aveva esitato a minacciare e procurare lesioni all’avvocato nominato dal Tribunale per la tutela giuridica dell’anziana donna, del figlio e della badante che si prendeva cura di loro.