MESSINA – La preside Anna Maria Gammeri usava il bidello Nicola Gennaro come autista personale e tutto fare. Un comportamento giudicato inusuale da chi l’ha denunciata e dai docenti del liceo di Messina che hanno testimoniato contro di lei. La sentenza di colpevolezza è però arrivata dopo 7 anni. Il giudice Bruno Sagone ha definito il suo comportamento “artifici e raggiri finalizzati a conseguire, tramite l’uso privatistico dei propri poteri e funzioni, un ingiusto profitto”. I docenti in questi anni hanno dovuto chiedere il trasferimento. La preside colpevole ha evitato la condanna con il condono nel 2006. Ed è ancora al suo posto assieme a Gennaro. Il ministero dell’Istruzione non si è mai pronunciato sulla vicenda, nonostante gli straordinari del bidello, pagati dalle casse statali, non venivano svolti per la scuola ma per la vita privata della preside.
La storia che racconta il Corriere della Sera parla della preside che tutte le mattine viene accompagnata a scuola da Gennaro. Il collaboratore scolastico inoltre si occupava della spesa della preside Gammeri. Solo nel 2005 un esposto anonimo alla magistratura avvia le indagini. Alcuni docenti tra cui Giovanna Fichera, Natale Inferrera, Sebastiano Feliciotto, Giovanni Parisi, Daniela Picciolo, Teresa Saccà e Geremia Melara confermano le accuse dell’esposto anonimo. Gennaro accumula “almeno quattrocento ore l’anno” secondo Daniela Picciolo, sindacato dei docenti Gilda. Ore accumulate svolgendo le mansioni private che la preside gli affida.
La preside però non viene sospesa, anzi attua dei comportamenti nel liceo per “disincentivare gli altri dipendenti dal presentare esposti o segnalazioni al riguardo”. I docenti così chiedono il trasferimento, in un luogo di lavoro meno “ostile”. I fedeli della Gammeri ed il bidello Gennaro la sostengono e continuano l’attività come se nulla fosse accaduto. Per la sentenza in primo grado passano sette anni: arriva il 24 ottobre 2011. La Gammeri è giudicata colpevole e condannata a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa. Gennaro è giudicato colpevole e condannato a 7 mesi di reclusione e 300 euro di multa. Il condono del 2006 non gli fa scontare neanche un giorno in carcere. Ma la condanna resta. Così come Gammeri e Gennaro restano nel liceo di Messina indisturbati.