ROMA – L’anno dei rincari non risparmia i biglietti di bus, tram, metro e treni regionali: tra aumenti delle tariffe e tagli alle corse si prospettano momenti difficili.
Le grandi città come Torino e Roma hanno già annunciato ulteriori rincari. Fino ad oggi la stangata maggiore l’avevano subita gli abitanti di Milano e Perugia, dove i prezzi dei biglietti sono aumentati del 50%: da un euro a un euro e cinquanta centesimi. Aumenti del 20% ci sono stati anche Bologna, Brescia, Parma e Cagliari. Piccolo sconto per gli abitanti di Venezia e Mestre (+18%).
Nel 2012 la stangata arriva anche a Roma: l’Atac ha già fatto sapere che a giugno un biglietto urbano costerà 1,50 euro e l’abbonamento mensile passerà da 30 a 35. Stessa cosa per la Gtt di Torino che preannuncia un rincaro del 50% sui biglietti e un +14/19% ssul prezzo dell’abbonamento.
Secondo le stime di Asstra, l’Associazione che rappresenta le imprese di trasporto locale, difficilmente non ci saranno ritocchi un pò ovunque, specie nelle Regioni che hanno tagliato di più i finanziamenti: da qualche parte i soldi devono entrare.
A rischio anche i pendolari: meno treni e prezzi più alti. Aumenti del 23,4% in Lombardia, del 25 in Abruzzo, del 20 in Liguria, del 12,5% in Campania, del 10% in Piemonte ed Emilia. Forse davvero troppo per convogli che continuano ad essere anche i più lenti d’Europa, con una media di 35,5 chilometri orari nettamente distante dalla velocità con cui i pendolari viaggiano nel resto d’Europa. In una lettera inviata al presidente delle Regioni, Vasco Errani, il presidente di Asstra Marcello Panettoni, aveva accusato le amministrazioni regionali di aver speso parte delle risorse destinate al trasporto urbano per coprire i contratti di servizio con Trenitalia.