MIGNANO MONTELUNGO (CASERTA) – Dopo Stamina, il gel. Giovanni De Luca, medico e francescano devoto, usa proprio questa sostanza, a base di plasma arricchito, per curare malati vari. E’ chiamato “santone”, spiega lui stessa a Maria Pirro del Mattino, perché “curo la gente anche gratis”. Ma sull’accostamento a Davide Vannoni mette le mani avanti: “Siamo come il diavolo e l’acqua santa”. De Luca, in camicia, cappuccio e una spilla con la Madonna appuntata sul petto, insieme ad un tao, riceve in uno studio “che sembra un santuario” alla clinica Floria di Mignano Montelungo, in provincia di Caserta. Qui i Nas avevano fatto delle ispezioni lo scorso 22 gennaio,
“ma senza trovare niente di illegale: non usiamo cellule staminali. Altrimenti, avrebbero già chiuso la struttura”,
ha spiegato De Luca al Mattino. Dopo il caso Stamina, infatti, la struttura di Mignano Montelungo, con i suoi 31 posti letto, riceve soprattutto disperati:
“giovani, anziani e disabili, colpiti da malattie oscure, gravi o congenite, spesso accompagnati dai familiari. Una madre racconta: «Mi chiamo Anna Carta, sono maestra a Modica, vengo dalla Sicilia per la seconda volta. Mio figlio ha 24 anni e non ha diagnosi. È possibile che sia stato danneggiato da un vaccino anti epatite. Da 13 anni è costretto su una sedie a rotelle. Ma con il professore dovrebbe riprovare a camminare”.
Quando i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni sono arrivati
“hanno perquisito tutti i locali in cui viene preparato il gel piastrinico, un cocktail di plasma arricchito che serve a stimolare le cellule staminali già presenti nell’organismo”,
ha spiegato il biologo Pasquale Manica. In media sono una o due le iniezioni praticate ogni settimana. Secondo i Nas
“frequenza e numero delle somministrazioni di Prp”, il nome più tecnico della procedura, “sono effettuate in base a una valutazione empirica in quanto non vengono eseguiti controlli di qualità (numero di piastrine presenti nel concentrato, dosaggio dei fattori di crescita). La valutazione si basa esclusivamente su dati clinici valutati paziente per paziente”. La clinica ha una convenzione con l’azienda ospedaliera di Caserta. “Stipulata il 14 settembre 2011” spiega il primario del centro trasfusionale, Antonio Minerva: “Prevede che la casa di cura possa utilizzare il gel piastrinico che stimola i fattori di crescita ed è prodotto da noi all’interno della struttura e quindi far ricorso alla medicina rigenerativa ma solo per alcune classiche indicazioni”.