Migranti, nuovi sbarchi in Sicilia: in 2 giorni 3.500. Si teme una nuova strage

(Foto Lapresse)

POZZALLO (RAGUSA) – Continuano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane. Negli ultimi due giorni ne sono arrivati 3.500. E si teme una nuova strage. Uno dei barconi soccorsi nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum è naufragato, e i 62 superstiti recuperati hanno raccontato che prima della tragedia a bordo erano almeno il doppio.

Gli arrivi sono sempre più fitti, tanto che non basta tutta la flotta di Mare Nostrum, serve l’aiuto di mercantili civili: nelle ultime ore ne sono intervenuti diversi. Ma anche così le forze in campo non sono sufficienti per soccorrere la scia di barconi che continuano a partire dalla Libia verso l’Italia. Uno è arrivato direttamente a Lampedusa questa mattina. In due giorni circa cinquemila migranti sono stati recuperati nel Canale di Sicilia. Ed il totale del 2014 si avvicina ormai a quota 80 mila.

Le imbarcazioni usate dagli scafisti ormai sono sempre più fatiscenti, confidando nell’intervento dei mezzi di Mare Nostrum a ridosso della costa libica. E sono, dunque, giorni di superlavoro per gli equipaggi italiani, con le partenze favorite dalle condizioni meteo migliorate.

A Lampedusa nei giorni scorsi è stato riaperto il Centro di accoglienza, in via di ristrutturazione. Ora ospita circa 1.300 persone, ma ha una capienza di soli 200 posti: per molti si prospetta dunque una notte complicata.

Problemi di sovraffollamento anche al Centro per richiedenti asilo di Crotone: 1.800 ospiti per 600 posti. E sabato è attesa a Salerno la nave Etna della Marina Militare con a bordo 2.186 migranti.

Il piano di trasferimento degli arrivi cui lavora il Viminale punta a coinvolgere maggiormente le regioni del Nord per l’accoglienza, che finora pesa in maniera preponderante su Sicilia soprattutto e poi Calabria, Puglia e Campania. L’accordo siglato una settimana fa in Conferenza Unificata prevede uno stanziamento di 370 milioni di euro per quest’anno, di cui 70 destinati all’accoglienza dei minori non accompagnati.

 

 

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Maria Elena Perrero