Il Milan si è costituito parte civile nell’udienza preliminare, davanti al gup di Milano, Roberta Nunnari, nella quale sono imputati 11 “Guerrieri ultras” della curva sud milanista accusati di associazione per delinquere finalizzata alla tentata estorsione, minacce e violenza ai danni della società rossonera.
Gli ultras del Milan, secondo l’accusa rappresentata dal pm Luca Poniz, avrebbero cercato di ottenere con minacce e intimidazioni, biglietti delle partite a prezzi stracciati o gratis, e per farlo avrebbero creato anche disordini in occasione di alcune partite.
La società rossonera, rappresentata dall’avvocato Edda Gandossi, si è costituita parte civile per i capi di imputazione che riguardano gli episodi di tentata estorsione e quelli relativi al lancio di torce in campo messo in atto dagli ultras durante le partite Milan-Torino e Milan-Lilla del dicembre 2006.
L’inchiesta, che aveva portato nel maggio 2007 a sette arresti, era partita con la denuncia dello stesso amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, presentata il 17 maggio 2007. Tra gli imputati figurano due capi storici della curva sud rossonera: Giancarlo Lombardi, detto “Sandokan”, e Giovanni Capelli, soprannominato “Il Barone”.
Tra gli episodi contestati c’é anche il pestaggio di un poliziotto, che si è costituito parte civile. Uno degli imputati, invece, ha chiesto che il Milan metta la sua querela in relazione a una serie di mail di minacce che aveva inviato alla società per avere biglietti della finale di Champions del 2007 Milan-Liverpool ad Atene.
Le difese degli imputati, inoltre, hanno sollevato una eccezione relativa alla mancanza degli atti di un filmato, che dimostrerebbe il tentativo degli ultras di sfondare i cancelli per entrare allo stadio durante una partita.
