MILANO, 16 SET – E' una delle tre principali agenzie di rating del mondo e con i suoi 'giudizi' di al massimo tre lettere puo' decretare le sorti economiche di un Paese. Proprio per questo, Standard&Poor's si e' conquistata negli anni un' ampia schiera di nemici e detrattori. Tra questi, in Italia, antagonisti e sindacalisti di base che oggi ne hanno occupato la sede di Milano per un'ora, scelta come obiettivo simbolico della protesta contro la crisi e la manovra. E' bastato un piccolo gruppo, al massimo 30 persone tra militanti del centro sociale il Cantiere e sindacalisti dell' Unione sindacale di Base, per mandare nello scompiglio gli uffici di vicolo San Giovanni sul Muro dell'agenzia di ricerche e analisi finanziarie.
Usciti da una vicina fermata della metropolitana, i manifestanti si sono diretti in una delle viuzze del centro citta'. Dopo avere aperto la porta della palazzina di due piani, sono corsi senza indugiare su per le scale. E mentre in sette riuscivano a entrare e a occupare la sede, gli altri all' ingresso sfoggiavano il solito corollario di volantini, fumogeni, cori e striscioni. Uno di questi ultimi e' stato poi calato anche da una delle finestre di S&P's. 'You Are the P.i.g.s, you are the junk' ('voi siete i maiali, voi siete la spazzatura', ma la sigla e' anche un acronimo per i Paesi europei considerati economicamente meno affidabili ovvero Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, ndr) e 'Not our dept, drop the dept' ('non il nostro debito, cancella il debito', ndr): sono le frasi scritte sui lunghi lenzuoli bianchi o che sono state tracciate con i pennarelli sulle porte a vetri.
''Abbiamo occupato gli uffici di S&P's proprio nel giorno in cui un'altra di queste agenzie, l'americana Moody's, decidera' se abbassare o meno il rating del debito italiano – hanno spiegato al termine gli occupanti – per ribadire un'altra volta che i responsabili di questa situazione sono le politiche neoliberiste: non siamo piu' disposti a pagare un debito che non abbiamo contratto, a subire la crisi con politiche di austerity e precarieta' di vita''. L'iniziativa (che rilancia anche l'appuntamento di domani in piazza Affari per l'Anti Banks Day) e' stata corredata dall' ironica 'Credici card', fac-simile di carta di credito che riporta una breve rivendicazione: 'Vanto un credito di oltre 30 mila euro, la parte di debito pubblico che fin dalla nascita mi hanno appioppato banchieri truffatori, affaristi strozzini, governanti incompetenti e approfittatori', era scritto sulla carta riservata alla 'Generazione del Debito'. Sull'altro lato del tesserino appariva invece l'eloquente foto di un ragazzo intento a rivoltare le tasche dei pantaloni per mostrarle drasticamente vuote.
Quella andata in scena oggi non e' stata una prima assoluta. Anche la sede parigina dell'agenzia era stata occupata lo scorso maggio. Inoltre, l'azione e' stata una replica, con tanto di stessi protagonisti, di quella che aveva visto undici giorni fa, alla vigilia dello sciopero generale della Cgil e dell'arrivo della manovra alla Camera, un gruppo di 'cantierini' e sindacalisti di base fare irruzione e occupare il luogo simbolo dell'economia italiana: il Palazzo della Borsa in piazza Affari.
