Era stato arrestato con l’accusa di aver ucciso un collega di lavoro, oltre 22 anni dopo l’omicidio, con la Procura di Milano che aveva riaperto le indagini di quel caso, andando ad analizzare i proiettili usati in un altro fatto di sangue. Ora per l’uomo, Angelo Tanzarella, è arrivata l’assoluzione con formula piena, per non aver commesso il fatto.
Il pm per lui aveva chiesto l’ergastolo. A Tanzarella era stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare nel gennaio 2008 per un omicidio avvenuto a Rho il 29 novembre del 1985. Quel giorno era stato ucciso Enrico Melena, operaio della Montedison-Vedril, collega di Tanzarella e altre tre persone erano rimaste ferite nella sparatoria.
La Procura di Milano aveva riaperto le indagini perché quella di Brindisi le aveva trasmesso alcuni atti relativi a un tentato omicidio avvenuto in Puglia e commesso da Tanzarella alcuni mesi prima. Una consulenza sui proiettili, disposta dal pm di Milano Francesca Celle, aveva evidenziato che esisteva una compatibilità tra l’arma usata da Tanzarella e quella dell’omicidio di Rho.
La prima Corte d’Assise di Milano ha assolto l’imputato con formula piena, come aveva chiesto il suo legale, l’avvocato Cesare Cicorella. La Corte ha revocato anche la misura cautelare, ma l’imputato è ancora detenuto per il tentato omicidio (riportò una condanna a 17 anni).