MILANO – Sono 6 le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta delle attività di bonifica dell’ex Sisas la mattina del 22 gennaio a Milano. Tra loro anche Luigi Pelaggi, funzionario del ministero dell’Ambiente e all’epoca dei fatti contestati capo della segreteria tecnica del Ministro Stefania Prestigiacomo.
Arresti e perquisizioni sono in corso tra Milano, Roma e Napoli. Gli altri arrestati sono Francesco Colucci, presidente del gruppo Unendo Spa, l’holding a capo della bonifica tramite la Daneco impianti, e Bernardino Filipponi, amministratore unico di quest’ultima. Entrambi sono stati bloccati a Milano.
A Roma invece sono stati arrestati Claudio Tedesi, ingegnere ambientale molto noto in Lombardia, e tecnico allora del commissario delegato alla bonifica, e i due responsabili della direzione dei lavori, Fausto Melli e Luciano Capobianco, ambedue legati alla Sogesid spa.
Gli inquirenti hanno precisato che l’indagine, durata oltre due anni, ”ha evidenziato varie condotte illecite che vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla corruzione, alle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, in ordine alla aggiudicazione dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di bonifica del sito ed allo smaltimento dei rifiuti in siti di proprietà , previa fraudolenta declassificazione degli stessi da pericolosi a non pericolosi, con l’ottenimento di ingiusti profitti”.
L’ex-Sisas si trovava nel cosiddetto “Polo chimico di Pioltello-Rodano”, nella periferia est di Milano e occupava una superficie di 330 mila metri quadrati. In quest’area erano presenti tre discariche, denominate A, B e C, con circa 280.000 tonnellate di rifiuti industriali, compresi idrocarburi policiclici aromatici, residuo della produzione di colle e solventi contaminati con mercurio, di cui 50.000 tonnellate di nerofumo, generati dai processi produttivi.