MILANO – Le cozze d’acqua dolce sono un portento per ripulire gli acquedotti dalle tracce di droga. Tanto che l’Istituto Mario Negri ha avviato a Nosedo (Milano) la sperimentazione sull’acquedotto con il disposiotivo di bio-filtrazione. Il problema a Milano e dintorni non è nuovo. Uno studio di qualche anno fa ha dimostrato che negli acquedotti della città ci sono tracce di cocaina e altre droghe doppie rispetto alle statistiche ufficiali del consumo. Numeri simili ribaditi dallo stesso Istituto proprio in questi giorni.Â
Depurare le acque non è cosa da poco: “Anche perché ignorare le concentrazioni di inquinanti – precisa il professore di Ecologia Università degli Studi di Milano che ha curato il progetto, Andrea Binelli – significa ritrovarsi sostanze nocive nei campi, sui prati e perfino a tavola; oggi in quantità modeste e non preoccupanti, domani forse con qualche preoccupazione in più”.
Per l’esperimento sono state selezionate 30mila cozze dal lago Maggiore e da quello di Lugano. Pare che il mollusco abbia una rara capacità di filtrare le sostanze tossiche (droghe, composti farmaceutici, metalli pesanti). La cozza verrà rimossa al termine del suo ciclo vitale.
