MILANO – C’è anche la diossina nell’aria che si respira a Milano, resa acre dall’incendio di domenica 14 ottobre alla discarica dei rifiuti in via Chiasserini, zona Nord della città. A dirlo sono i risultati delle analisi effettuate dall’Arpa Lombardia (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) sul primo filtro prelevato dal campionatore ad alto volume installato subito dopo lo scoppio del rogo.
L’incendio alla Ipb di Milano ha generato una percentuale di diossina pari allo 0,5 picogrammi per metro cubo. Secondo i normali parametri, la sostanza comporterebbe pericoli alla salute qualora fosse presente con una percentuale dello 0,3 per un anno intero. Dunque i valori della diossina sono alterati ma non sarebbero pericolosi per la salute né hanno registrato picchi di concentrazione per il carattere “emergenziale e tipicamente di breve durata” dell’evento.
Un altro dato non favorevole arriva dalle previsioni meteo, non favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Purtroppo “un debole promontorio anticiclonico con massimi sull’Europa centrale coinvolge marginalmente anche la Lombardia – spiega un bollettino di Arpa – garantendo condizioni di tempo stabile e prevalentemente soleggiato oggi, domani e durante il fine settimana. La stabilità atmosferica favorirà l’accentuazione delle inversioni termiche nei bassi strati dell’atmosfera e al contempo scarsa ventilazione su tutta la regione: ci attendiamo dunque condizioni da favorevoli a molto favorevoli all’accumulo degli inquinanti fino alla giornata di sabato 20″. Un problema in più dato che tra i cittadini c’è diffusa preoccupazione e si sperava in venti che disperdessero i fumi.
“Invitiamo a tenere chiuse le finestre e a stare all’esterno il meno possibile fino a venerdì sera. Per organizzare una corsa, un pranzo all’aperto o una manifestazione si aspetti dal weekend in poi. I dati non ci danno preoccupazione ma è bene evitare queste cose fino a sabato, se non altro per il fastidio del cattivo odore”: sono le raccomandazioni dell’assessore all’Ambiente di Milano, Marco Granelli. “L’odore” sprigionato dalla combustione, che ha causato disagi alla città “rimarrà presumibilmente fino a venerdì 19 ottobre ma di intensità sempre minore. Chiediamo un po’ di pazienza ai milanesi per altre 24 ore anche se è notevolmente inferiore, rispetto a lunedì a martedi che sono state le giornate più difficili”, ha aggiunto.
Che la situazione non sia buona, nonostante le prime rassicurazioni di Comune e Arpa, i cittadini di Milano lo avevano capito da subito, da domenica sera, quando l’odore di plastica bruciata si è diffuso in quasi tutta la città. L’aria è pesante, gli occhi bruciano e lacrimano e a volte si hanno fastidi anche alla gola. Ed è così non solo per chi abita alla Bovisasca.
Fino a ieri l’Arpa ha cercati di rassicurare, dicendo che dietro al fumo non si nascondano pericoli per la salute, ma solo “molestie olfattive”. Allo stesso tempo il consiglio, ribadito anche oggi, è di uscire il meno possibile e tenere le finestre chiuse. A poco o nulla servono le mascherine antismog. Soprattutto contro la diossina.