
MILANO – Completamente nuda, ferita e sotto shock, con i segni delle catene ai polsi e alle caviglie, chiedeva aiuto. Era una donna cinese, forse da poco in Italia visto che conosce solo qualche parola della nostra lingua. E’ entrata così in una farmacia al civico 111 di viale Mac Mahon a Milano. Il farmacista ha dato l’allarme e così la polizia ha avuto modo di scoprire la vicenda di tre donne cinesi di 27, 32 e 36 anni.
Si erano lanciate dal balcone di un edificio riuscendo a sfuggire al loro (o forse sono più persone) aguzzino che le teneva segregate. Le altre due giovani donne si era rifugiate, dopo il volo dal balcone, vicino a un tram poco distante. Le giovani, tutte irregolari, hanno riportato alcune fratture dovute proprio al salto. Tutte sono state accompagnate in codice giallo al Policlinico ma non sono in pericolo di vita. Gli investigatori stanno ricostruendo la vicenda con l’ausilio di un interprete poiché le cinesi non parlano italiano.
Secondo le prime indagini le tre hanno raccontato di essere state sequestrate a scopo di estorsione: i familiari hanno confermato di aver ricevuto la richiesta di 50mila euro a testa per la liberazione. Le tre erano state attirate nell’appartamento con la scusa di un colloquio di lavoro.
