Comune e Provincia di Milano accomunate da un massiccio piano di dismissioni per fare cassa. Insieme contano di raccogliere quasi 200 milioni di euro cedendo anche alcuni immobili di grande prestigio e valore. Da verificare la tenuta del mercato immobiliare.
Il Comune di Milano ha scelto di continuare ad affidarsi ai fondi seguendo il suo piano di cessioni mirate varato nel 2007 e portato avanti nel 2008 con un primo fondo immobiliare. Nei giorni scorsi ha messo a disposizione del Fondo Immobiliare Milano II 65 unità immobiliari il cui valore di base stimato è di circa 120 milioni di euro. La speranza è che questa seconda esperienza proceda più speditamente del primo fondo quando la presenza nei 76 immobili in cessione di numerosi appartamenti in affitto ha rallentato le vendite. È stato infatti necessario elaborare un ordinamento che tutelasse i locatari.
In vendita con il nuovo fondo invece soprattutto aree da riqualificare anche in pieno centro meneghino e ambiti agricoli. Il target quindi degli operatori interessati dovrebbe essere molto preciso e restringersi a sviluppatori attirati dalla posizione vantaggiosa di queste aree oppure imprenditori del settore agricolo, o infine investitori capaci di speculare sulla possibilità che le aree agricole con il nuovo strumento urbanistico in corso di approvazione in Consiglio comunale acquisiranno volumetrie poi commerciabili. A gestire anche il secondo fondo Bnp Paribas Reim Sgr individuato con una procedura pubblica.
La Provincia di Milano punta per questo anno a incassare 70 milioni di euro dopo che già l’anno scorso ha ceduto uffici per 28,5 milioni di euro. Anche questa volta in vendita spazi non più adeguati alle esigenze di Palazzo Isimbardi tra cui gli uffici della centralissima Porta Vittoria a Milano che da soli pesano per 55 milioni di euro.