Era convinto che la moglie lo tradisse e per questo, per quasi un anno e mezzo, fino a che la donna non ha avuto il coraggio di andare dai carabinieri, l’ha costretta a vivere sotto una cappa di paura, maltrattata – persino durante i mesi della sua gravidanza – sia dal punto di vista fisico che psicologico. L’uomo, Christian, agente immobiliare di 28 anni, coetaneo della moglie Carlotta, è in carcere per maltrattamenti in famiglia.
I fatti sono avvenuti in una abitazione in zona Monforte, a Milano, tra l’aprile del 2009 e il 28 settembre scorso quando la donna ha trovato il coraggio di denunciare quanto avveniva tra le mura di casa, mettendo fine a un clima di terrore che aveva coinvolto, nei mesi, anche la madre e una baby-sitter al lavoro presso la famiglia.
Convinto di essere vittima di tradimenti, l’uomo aveva di fatto segregato la moglie all’interno dell’abitazione, legando la porta della camera da letto e dell’ingresso con lacci e nodi particolari, tali da rivelare ogni tentativo di movimento. In aggiunta, aveva installato un allarme volumetrico collegato al suo cellulare, in modo da registrare ed essere avvertito ad ogni spostamento della consorte. Anche quando usciva per andare a giocare a pallone, il 28enne chiamava sul telefonino della donna ogni dieci minuti.
Durante l’anno e mezzo da incubo vissuto dalla giovane donna, non sono mancati nemmeno i maltrattamenti fisici, perpetrati anche durante la gravidanza della moglie: in un primo momento, come sottile violenza psicologica, l’uomo aveva anche manifestato l’intenzione di non riconoscere il nascituro. Episodi di violenza, a quanto si è appreso, non hanno riguardato solo la moglie ma anche la madre dell’uomo – che in passato ha avuto precedenti per detenzione di sostanze stupefacenti – e la baby-sitter, considerate conniventi con la moglie.
Oltre che per i presunti tradimenti, l’agente immobiliare – ora in carcere a san Vittore, le indagini sono state condotte dal Pm di Milano, Gianluca Prisco – era violento con la moglie pure per il denaro. In particolare erano sorte questioni su 24.000 euro che la donna aveva dato a sua madre dopo averne ereditati 125.000.
