Milano, prete sotto processo per pedofilia. La psicologa: “Bimba suggestionata”

E’ molto probabile che sia stato il padre a esercitare una pressione tale sulla bambina in modo da convincerla ad accusare il prete. E’ la tesi sostenuta da una psicologa, consulente della difesa, nel processo milanese che vede imputato un sacerdote di 75 anni, M.R., accusato di violenza sessuale aggravata perchè avrebbe molestato, nel 2007, una bimba di 7 anni nel suo ufficio vicino alla parrocchia di Arese, nel Milanese.

Nel processo, che si tiene a porte chiuse, ha testimoniato oggi, davanti ai giudici della quinta sezione penale di Milano, una psicologa, chiamata dalla difesa del sacerdote, a dare la sua lettura riguardo alla capacità testimoniale della bambina, che per due volte ha confermato davanti agli inquirenti e anche in sede di incidente probatorio di essere stata molestata.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini del pm Giancarla Serafini, il sacerdote il 24 febbraio 2007 avrebbe attirato la bambina nel suo ufficio con la scusa di darle delle caramelle e poi l’avrebbe toccata nelle parti intime. L’inchiesta nasce dalla denuncia del padre della piccola, al quale la bambina raccontò l’episodio, dopo aver parlato anche con sua nonna.

La psicologa, a quanto si è appreso, ha spiegato che c’è una forte probabilità che la piccola possa essere stata convinta dal padre a raccontare circostanze non vere. La professionista ha escluso, inoltre, che il religioso abbia mai dato segni di atteggiamenti devianti. Sentito nel corso del processo, il prete, un salesiano che ha sempre svolto attività per una onlus in Sudamerica e attualmente sospeso dal suo incarico pastorale dalla curia, aveva spiegato in lacrime di non avere mai molestato la bambina. Nell’udienza di oggi ha testimoniato anche il fratello maggiore della bambina. Il prossimo 10 maggio invece parleranno accusa, difesa e parte civile per le loro richieste e poi dovrebbe arrivare la sentenza.

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giannattasio