Esercitava la professione di pediatra da 20 anni e partecipava a convegni internazionali. Davanti al suo studio presso l’azienda ospedaliera Salvini di Garbagnate e presso quello privato di Pero, nell’hinterland milanese, i genitori con i loro bimbi facevano la fila. Ma, secondo le indagini dei carabinieri di Rho coordinati dal capitano Necci, sarebbe stato appurato che Marco Bassi, 54 anni, medico non era.
Ed ora, dopo avere presentato una lettera di dimissioni il 5 settembre scorso, Bassi risulta irreperibile. Non c’è ancora una formale iscrizione nel registro degli indagati ma è solo questione di ore.
Non esclusi nemmeno provvedimenti restrittivi nel caso i magistrati inquirenti ravvisino il pericolo di inquinamento delle prove. Marco Bassi lavorava nell’azienda ospedaliera di Rho dal 1990. Secondo quanto rivelato dalle indagini aveva prodotto tutta la documentazione necessaria ma, dicono gli investigatori “c’è ormai la quasi certezza che l’indagato non avesse i titoli necessari e che abbia esercitato abusivamente la professione medica”.
Ora le ipotesi di reato sono di truffa, esercizio abusivo della professione, falsità ideologica e materiale. Come se non bastasse, la posizione di Bassi potrebbe ulteriormente aggravarsi in caso di eventuali azioni risarcitorie promosse dai pazienti.
Sconcerto sia all’interno dell’ospedale che tra i pazienti. Bassi, infatti era molto stimato come pediatra. “Un grande colpo” è la frase che ricorre più frequentemente in queste ore nell’ospedale.
