«Olocausto propaganda sionista» e «27/01: ho perso la memoria». Accanto una croce celtica. Queste le scritte tracciate sul muro accanto all’ingresso del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Le scritte, lunghe quasi due metri e realizzate con una bomboletta spray nera, sono state notate questa mattina. Imbrattata anche la targa di marmo posta all’ingresso del Museo. Sul posto gli agenti del commissariato Esquilino. Sull’episodio, avvenuto nel Giorno della Memoria, indaga la Digos. Le scritte sono state rimosse con l’intervento dell’Ama, l’Azienda che si occupa dei rifiuti della Capitale.
«Con la scritta “Olocausto propaganda sionista” la Roma di Alemanno ha salutato la Giornata della Memoria. Un vile atto che macchia la storia antifascista di Roma medaglia d’oro per la Resistenza, un’infamia che è figlia del clima politico, delle scelte e dell’ambiguità di questa amministrazione». Lo afferma il consigliere capitolino del Pd, Paolo Masini. «Chiediamo al sindaco e alla sua maggioranza di uscire, una volta per tutte, dalle ambiguità – aggiunge – e di isolare, senza ulteriori tentennamenti, le frange estreme che si sono palesate in maniera drammaticamente preoccupante anche in recenti iniziative di campagna elettorale del centrodestra».
È comparsa anche una croce uncinata nella stella di David utilizzata per il volantino che invita alla commemorazione della Giornata della Memoria organizzata a Milano dal consiglio di zona 7. A denunciarlo è Francesco Rizzati, capogruppo consiliare dei Comunisti italiani a Palazzo Marino, che accusa il presidente del consiglio di zona, Pietro Accame, di aver “esagerato in revisionismo e giustificazionismo” prima di aver ritirato “il volantino della vergogna” perché “sommerso dalle critiche e dagli insulti”.
Rizzati invita Accame a dimettersi: in caso contrario, scrive, il sindaco Letizia Moratti “intervenga per commissariare il consiglio di zona”. In realtà il simbolo della svastica inscritta nella stella di Davide è quello del movimento raeliano, fondato dal francese Claude Vorilhon (rinominatosi Rael) nel 1973 e basato sulla credenza secondo cui alcuni extraterrestri chiamati Elohim avrebbero portato la vita sulla Terra attraverso l’ingegneria genetica.
Nel dicembre 2002 i raeliani annunciarono di aver concluso a buon fine un esperimento di clonazione, con la nascita di una bambina cui era stato dato il nome di Eve. Proclami considerati infondati.