ROMA – Il salto di qualita' piu' recente e' stata l'acquisizione di un brand prestigioso come 'Roberta di Camerino', ma Wicky Hassan – morto venerdì 16 dicembre a Roma all'eta di 56 anni per un tumore – non ha dimenticato di dovere la sua fortuna ai jeans. Perche' sono stati proprio i jeans a rappresentare l'anima del Sixty Group di cui Hassan nel 1989 e' stato coofondatore (insieme a Renato Rossi) e creativo di spicco: non a caso a lungo hanno costituito una parte essenziale delle collezioni e molto piu' della meta' del venduto della maison. Con alla base una ferrea intuizione: l'abbinamento di denim e fashion, grazie ad una instancabile sperimentazione sui tessuti e un occhio attento alle tendenze della moda giovanile.
Nato nel 1955 a Tripoli in Libia da una famiglia ebraica gia' attiva nel settore dei tessuti, Hassan arriva in Itala nel 1967 quando gli ebrei libici sono costretti dal regime di allora a scappare dal paese nordafricano. Prima tappa Roma, poi il liceo ebraico a Milano, quindi il rientro nella Capitale.
Ed e' qui che Hassan comincia la sua scalata alla moda: nel 1983 il suo negozio 'Energie', a Via del Corso, diventa un punto di attrazione, grazie anche alle vetrine di grande richiamo e piene di effetti speciali. E' di questo periodo infatti la collaborazione con cartoonist-disegnatore Andrea Pazienza.
Il successo cresce: 'Energie' diventa un marchio. Nell'89 la partnership con Renato Rossi, da cui nasce Sixty Group, porta alla prima collezione 'Energie' ed la consacrazione nel settore e' cosa fatta. Negli anni seguenti, il Gruppo si consolida e diventa una realta' di respiro internazionale, di grandi dimensioni e filiali all'estero. Sotto il suo ombrello ci sono brandi come Miss Sixty, Energie, Killah, Murphy & Nye e Refrigiwear (nel '93).
Etichette di successo apprezzate ovunque. E non e' un caso che nel 2006 il Pitti Immagine Award vada di Wicky Hassan, a riconoscimento di un intuito creativo oramai di scuola.
L'acquisizione di un marchio come 'Roberta di Camerino' – e la relativa crescita nel settore del lusso – e' un po' il punto di arrivo di una Gruppo che pero' non intende fermarsi ne' riposare sugli allori. L'operazione nasce un po' per caso e anche grazie alla conoscenza personale tra Hassan stesso e Giulia Coen Camerino.
''E' un brand straordinario – dice all'epoca Hassan – uno dei pochi in grado di competere con i couturiers francesi'', e questo la dice lunga sulle prospettive di mercato che il Gruppo vuole perseguire.
Vicinissimo alla Comunita' ed ebreo praticante, i suoi funerali si sono svolti oggi stesso (ha partecipato il sindaco Alemanno), visto che domani e' shabbat e la norma religiosa impedisce esequie funebri in quel giorno.
Riccardo Pacifici, presidente degli ebrei romani, lo ha definito un 'Giusto' per la sue opere di beneficienza. Hassan non ha mai fatto mistero della sua omosessualita' battendosi piu' volte, ovunque, contro pregiudizi e discriminazioni. Legato da molti anni ad un compagno con il quale ha adottato tre figli a cui era legatissimo. A lui e' andato oggi l'omaggio di Paola Concia ed Imma Battaglia, leader del movimento omosessuale.
''E' scomparso uno dei grandi creatori di moda a livello internazionale. Un uomo – ha detto Piero Bongiovanni, Amministratore Delegato del Gruppo Sixty – che ha saputo coniugare un grande amore per lo stile e per la sua azienda con una lotta esemplare contro qualsiasi forma di discriminazione''.
''Wicky, un amico, un uomo di visione e di grandi valori, socio con il quale – ha aggiunto Renato Rossi, cofondatore del Gruppo – ho avuto l'onore di lavorare in questi anni, restera' per sempre nei nostri cuori''.