L’Aula della Camera ricorda Mario Monicelli con un applauso unanime ma la commemorazione del regista, morto suicida in un ospedale romano, dà il via a un dibattito sull’eutanasia. Gianfranco Fini definisce il regista scomparso”un personaggio illustre”. Walter Veltroni ricorda il personaggio ”antiretorico e coerente, sottolineando che ”l’ultimo atto della sua vita gli assomiglia”. Nessun accenno all’eutanasia ma l’ex sindaco di Roma rileva che ”Mario ha vissuto e non si è lasciato vivere; non si è lasciato morire” ed ”ha deciso di andarsene”.
La radicale Rita Bernardini coglie la palla al balzo, ed invita l’Assemblea a riflettere ”sul modo in cui Monicelli ha posto fine alla sua vita. Quest’Aula dovrebbe riflettere su come alcune persone che non ce la fanno ad andare avanti sono costrette a lasciare la vita invece di morire vicino ai propri cari con la dolce morte”. E qui parte un dibattito. Con Paola Binetti dell’Udc, che sbotta: ”Basta, per piacere, con spot a favore dell’eutanasia partendo da episodi di uomini disperati, perchè Monicelli era stato lasciato solo da famiglia e amici ed il suo è un gesto tremendo di solitudine non di libertà”.
