BANGKOK – ''Sappiamo che saremo respinti, ma facciamo ricorso lo stesso per onorare la memoria di Mario Monicelli''. Lo ha annunciato a Bangkok – a margine del MovieMov Italian Film Festival, dove è proiettata anche una retrospettiva del grande regista – la vedova Chiara Rapaccini, che già lo scorso marzo aveva querelato la parlamentare Paola Binetti, secondo cui Monicelli ''si è suicidato perché abbandonato da tutti''.
Parlando per la prima volta della vicenda, la Rapaccini definisce un ''atto dovuto'' il ricorso contro la decisione della commissione parlamentare, che aveva respinto la querela in base all'immunità goduta dalla deputata ex Pd, la quale pronunciò quelle parole in Parlamento. La causa per difendere la memoria di Monicelli è portata avanti dalla Rapaccini insieme ad Ettore Scola e decine di altri esponenti del nostro cinema.
''Monicelli era molto amato dal quartiere Monti di Roma, dove vivevamo – spiega la vedova -. Non abbiamo esitato a dire di sì quando il nostro avvocato ci ha chiesto se volevamo andare avanti, anche se sappiamo che saremo ancora respinti. Forse Mario avrebbe riso anche di questo''.
