ROMA – Si riapre il caso dello stupro di Montalto di Castro (Viterbo). Stupro di gruppo, per l’esattezza: nella notte tra il 31 marzo e il primo aprile del 2007 otto ragazzi di quindici anni violentarono in una pineta una loro coetanea. Doveva essere una festa di compleanno tra adolescenti. Ma per la ragazza si è trasformato nell’inizio di un incubo che ancora oggi, sei anni dopo quella notte, non si vuole concludere. Tanto che è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Paola Severino.
Da quella notte di botte e stupri la ragazza non si è mai ripresa. Ha smesso di andare a scuola, ha lasciato il paese in cui abitava, vive in uno stato di terrore continuo. Mentre i suoi otto violentatori vivono liberi a Montalto di Castro insieme alle loro famiglie. Mai una condanna al carcere. E in paese tutti li hanno sempre difesi, liquidando lo stupro di gruppo come una “ragazzata”.
Per questo Severino è voluta intervenire. “Si tratta di una storia veramente straziante rispetto alla quale credo che si debba dimostrare il massimo interessamento. Mi attiverò per acquisire tutti gli elementi utili per ricostruire la vicenda”, ha detto il ministro, che ha chiesto le carte e ha deciso di chiedere la riapertura del caso.
Severino lo ha deciso dopo aver letto le testimonianze della ragazza, che ormai si dice “stanca di lottare per avere giustizia”, e di sua madre Agata, che sottolinea un’evidenza assurda: “Il branco è libero, mia figlia ha perso tutto”.
Proprio questo è il punto: lo scorso 25 marzo il Tribunale per i minori di Roma ha deciso che quei ragazzi, oggi tutti maggiorenni, non devono andare in carcere. Bastano due anni di servizi sociali. Eppure quella stessa misura era stata revocata dalla Corte di Cassazione perché ritenuta “inadatta”. Di fatto questa decisione blocca il processo contro gli otto ragazzi. Anche se, nota Repubblica, non si è mai arrivati ad una sentenza, nonostante la richiesta dell’accusa di una condanna a quattro anni di carcere per ognuno.
Il ministro della Giustizia vuole far riaprire il caso. Ha chiesto le carte e la decisione dovrebbe arrivare. Non si sa se in quel momento Paola Severino sarà ancora ministro o semplice avvocato. Almeno qualcosa si muove. Anche se al momento il branco resta libero.