Nel 2007 a Montalto di Castro un’adolescente fu violentata da un branco di 8 coetanei. Due anni dopo, gli aguzzini sono stati messi in prova e girano a piede libero, la vittima ha ancora gli incubi e nessuno si preoccupa del suo di reinserimento. Come ha reagito alla vicenda il paese? Sta tutto dalla parte di quei “poveri” ragazzi. Allucinante ma vero.
Al bar del corso principale non hanno dubbi: sono ragazzi a posto, non avevano nessun bisogno di arrivare alla violenza. E’ un coro unanime: la colpa è della ragazza, era lei che provocava, se ne sentivano di tutti i colori sul suo conto.
Il racconto dell’inviato del Corriere della Sera è agghiacciante. Qualche perla tra le testimonianze. Un 70enne: «Avessi avuto 13 anni mi sarei messo in fila»; un carabiniere: «Perché ha parlato dopo un mese?».
Non c’è gusto a solidalizzare con le vittime, si rischia di essere tacciati di buonismo. E’ più virile difendere gli aggressori.
