Viterbo, ragazza fugge di casa e si impicca in convento

Era delusa e insoddisfatta e si è tolta la vita: una ragazza di 19 anni, residente a Montefiascone, in provincia di Viterbo, è stata trovata impiccata nella camera di un convento di suore a Viterbo, dove era stata ospitata dopo essere fuggita da casa.

Il corpo, appeso ad una sciarpa legata ai tubi delle condutture dell’acqua, è stato trovato da una suora che era andata a chiamarla. La giovane non avrebbe lasciato alcuno scritto per spiegare le ragioni del suicidio.

L’altro ieri, la diciannovenne aveva chiesto aiuto ad un parroco del quartiere Cappucci di Viterbo, al quale aveva spiegato di sentirsi frustrata e insoddisfatta della sua esistenza e di essere fuggita da casa. Il sacerdote, dopo aver parlato a lungo con lei, l’ha accompagnata nel vicino convento di suore per farle passare la notte.

Secondo quanto accertato dagli uomini della squadra mobile di Viterbo, la mattina del suicidio ragazza, questa mattina si è alzata, si è lavata ed è scesa in refettorio dove ha fatto colazione con le suore, poi è tornata in camera. Poco dopo è arrivato il sacerdote, con il quale aveva un appuntamento; una suora è quindi salita in camera per chiamarla e l’ha trovata impiccata.

La ragazza si era lasciata da poco tempo con il fidanzato, anche se per ora gli investigatori escludono con certezza che la rottura della relazione possa essere all’origine del suicidio.

Inoltre, secondo quanto si è appreso, la giovane, a parte alcune incomprensioni tipiche dell’età, aveva un rapporto normale con i genitori, il padre italo argentino e la madre di Montefiascone.

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