L’opposizione contro le strisce pedonali con i versi: a Montesilvano (Pescara) Pd e M5s danno battaglia alle “scritte motivazionali” ideate dall’imprenditore Alessio Sarra in nome della “sicurezza stradale”.
Le scritte erano state applicate con vernice antiscivolo sulla prima striscia di alcuni attraversamenti pedonali di Montesilvano nei giorni scorsi.
“Buongiorno piccoli” davanti alle scuole dell’infanzia, “Chiama quando arrivi a casa” e “Spegnete TikTok e baciatevi!” davanti ai licei; “Alza gli occhi, sei al mare” o “respira questa libertà” nel tratto del Jova Beach, sulla riviera. Queste alcune delle frasi impresse sulle strisce pedonali.
E adesso arriva la diffida al prefetto presentata da M5d e Pd, i due gruppi di opposizione in consiglio comunale: “Già in passato ci aveva destato forti dubbi di conformità al Codice della strada, la verniciatura tricolore dell’attraversamento pedonale sul rifacimento del manto stradale del lungomare Aldo Moro. Ora però la misura è davvero colma. È sconcertante che, in nome della creatività, si continui a contravvenire alle norme imposte dall’articolo 40 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della strada – sostengono Pd e M5s -. Non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza stradale, specie in una città in cui spesso si registrano incidenti mortali proprio in attraversamento pedonale”.
Le opposizioni hanno anche coinvolto il comandante della polizia locale, Nicolino Casale, chiedendo se fosse stato informato dell’iniziativa e se l’abbia avallata.
La sue replica: “Le frasi realizzate non sono in contrasto con il Codice della Strada ed essendo state realizzate sulla prima striscia, quindi ben visibili stando sul marciapiede, non credo possano rappresentare alcun pericolo durante l’attraversamento stradale”.
Ma i consiglieri di Pd e M5s tirano fuori un caso del passato a loro sostegno: “Troviamo dissonante questa concessione, visto che lo stesso De Martinis e molti altri della sua attuale maggioranza, anni fa etichettarono inammissibili i cartelli all’ingresso della città “Comune derazzistizzato” voluti dall’allora sindaco Di Mattia impugnando proprio le regole di quel Codice della strada che hanno presto dimenticato, prima posizionando dei cartelli luminosi che quotidianamente “infondono motivazione” e oggi superando se stessi con interventi sulla segnaletica orizzontale”.