ROMA – Per quel gioco erotico finito male, con la morte della giovane studentessa Paola Caputo e l’arresto di Soter Mulè, si sono trovati improvvisamente al centro dell’attenzione. Loro, le persone che praticano (ciascuno a suo modo) il bondage, rispondono e provano a spiegare una passione e un modo di vivere il sesso.
Ma è soprattutto all’interno della comunità di chi pratica il sesso con le corde c’è si discute, a volte si giudica, quasi sempre si prova a capire cosa e come sia successo. Su Legami.org, sito dedicato proprio al mondo del bondage, il forum dedicato alla vicenda di Roma, è stato commentato oltre 3 mila volte. Non c’è un pensiero unico e, come spesso accade, in tanti accusano i giornalisti di “sciacallaggio”.
La maggior parte dei praticanti, però, sembra condannare Mulè, e non solo lui: “Non c’è giustificazione a ciò che è successo. Il trio ha voluto giocare una roulette russa, per poi meravigliarsi che il colpo sia esploso! Non è stato un incidente, ma un è stato un esercizio di superficialità, di sfida contro il buon senso e contro il rispetto per la fiducia accordatagli”.
“Nel dolore – scrive un altro utente – per la tragica perdita di una persona che non meritava una morte precoce mi sento davvero incavolata se solo pensdo che questo fatto possa diventare un “caso di cui parlare” giusto per aumentare dell’audience, senza rispetto per il mondo che è la passione nostre e delle persone che sono coinvolte. Questo avvenimento però ci porta a riflettere su quanto sia impegnativo e pieno di responsabilità ciò che viene fatto in ambito bdsm. Ritengo che un Dom debba avere sempre ben chiara la responsabilità che si assume verso le persona che gli si affidano tanto da sapersi fermare o non intrapprendere determinate pratiche se non è sicuro al 100% di poter controllare ogni passaggio soprattutto se si tratta di cose molto pericolose (che io eviterei a priori)”.
Ma quali sono gli errori contestati a Mulé? Innanzitutto il non aver portato le forbici, fondamentali in caso di emergenza. C’è poi il fatto di aver legato il collo, pratica assolutamente pericolosa. Infine il sospetto che l’ingegnere non fosse lucido al momento del gioco sessuale.
