
VENEZIA – Il Mose รจ costato quasi 6 miliardi di euro, piuttosto che gli 1,3 miliardi del progetto. I tempi di consegna erano previsti per il 1995, ma i lavori sono durati ben 31 anni. Questi sono i numeri del Mose, il sistema di protezione di Venezia dalle acque alte, che Gian Antonio Stella riportaย sul Corriere della Sera dopo gli arresti per corruzione e concussione su presunte tangenti proprio per la realizzazione del Mose.
Stella scrive che il Mose รจ un “affare” in cui dentro “c’รจ tutto”:
“Cโรจ dentro lo spaccio dellโยซemergenzaยป, dei lavori da fare a tutti i costi in tempi cosรฌ drammaticamente rapidi da non consentire percorsi lineari nei progetti, nella scelta degli esecutori, nelle gare dโappalto, nelle commesse. Risultato: di fretta in fretta sono passati 31 anni, nove volte di piรน di quelli bastati alla Cina per fare il ponte di Donghai, che coi suoi 32 chilometri a 8 corsie sul mare collega Shanghai alle isole Yangshan”.
E i tempi dilatati:
“Cโรจ dentro quel rapporto insano tra la cattiva politica e il cattivo business cosรฌ stretto da chiudere ogni spazio ai controlli veri sui costi, sui materiali, sugli uomini, sui tempi. Basti ricordare lโimpegno preso dallโallora vicepresidente del consiglio Gianni De Michelis il 4 novembre 1988, quando dopo anni di tormentoni fu presentato il prototipo del Mose: ยซLa scadenza? Resta quella del 1995. Certo, potrebbe esserci un piccolo slittamento…ยป. Sono passati quasi ventโanni, da quella scadenza: ci saranno anche stati degli intoppi, ma cosa succederebbe, in Germania o in Olanda, se lo Stato si sentisse preso per i fondelli sui tempi in modo cosรฌ sfacciato? E cosa direbbero i leghisti da tre lustri al governo del Veneto se un cantiere interminabile come quello del Mose fosse ancora aperto dopo tanti anni a Reggio Calabria o a Napoli?”.
E i costi gonfiati:
“E poi cโรจ dentro, in questa brutta storia, il continuo rincaro delle spese, la peste bubbonica delle nostre opere pubbliche: doveva costare un miliardo e trecento milioni di euro attuali, il Mose. E di anno in anno, di perizia in perizia, di furbizia in furbizia, ha sfondato i cinque miliardi e non รจ detto che ne basteranno sei”.
Un “affare”, scrive Stella, in cui non รจ mancata la “ripartizione di incredibili privilegi”:
“Cโรจ dentro la ripartizione di incredibili privilegi, come ad esempio, per citare le Fiamme Gialle, ยซil compenso di un milione di euro riconosciuto nel 2009ยป allโallora presidente Giovanni Mazzacurati ยซa titolo di โuna tantumโ, nonchรฉ i periodici rimborsi spese privi di giustificazione contabileยป, per non dire delle case affittate in California, delle consulenze distribuite ad amici e parenti o della liquidazione finale di 7 milioni di euro incassata dopo lโarresto: lโequivalente di trentuno anni di stipendio del presidente della Repubblica. Una buonuscita stratosferica, per un uomo finito in manette.
