Il pm di Perugia Giuliano Mignini e il poliziotto-scrittore Michele Giuttari sono stati condannati dal tribunale di Firenze rispettivamente a un anno e quattro mesi e un anno e sei mesi con l’accusa di abuso d’ufficio in un’inchiesta collegata alle indagini perugine legate al mostro di Firenze.
Mignini è stato il magistrato titolare a Perugia dell’inchiesta sull’omicidio di Meredith Kercher: la vicenda della studentessa inglese non ha comunque niente a che fare con il processo che si è chiuso venerdì mattina.
Michele Giuttari è stato a capo del Gides (gruppo investigativo delitti seriali) che ha condotto con le procure fiorentina e perugina le indagini sul mostro di Firenze.
L’abuso d’ufficio per il quale sono stati condannati, come riporta l’Ansa, riguarda una serie di indagini svolte su giornalisti e funzionari delle forze dell’ordine per, secondo l’accusa, condizionare le loro attività riguardo l’inchiesta perugina sulla morte del medico Francesco Narducci che sarebbe collegata alle vicende del mostro di Firenze.
Il pm fiorentino titolare delle indagini, Luca Turco, aveva chiesto condanne a 10 mesi per Mignini e a due anni e mezzo per Giuttari. Secondo la procura di Firenze, Giuttari e Mignini avrebbero svolto indagini illecite – con intercettazioni o con l’apertura di fascicoli – su alcuni funzionari di polizia (come l’ex questore di Firenze Giuseppe De Donno e l’ex direttore dell’ufficio relazione esterne Roberto Sgalla) e giornalisti (come Vincenzo Tessandori, Gennaro De Stefano e Roberto Fiasconaro) con intento punitivo o per condizionarli nel loro lavoro, perché avrebbero tenuto atteggiamenti critici riguardo il comportamento di Giuttari con la stampa o riguardo l’inchiesta sulla morte del medico perugino Francesco Narducci.
Mignini e Giuttari sono stati invece assolti “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di abuso di ufficio (e Mignini anche di favoreggiamento nei confronti di Giuttari), relativa ad accertamenti ‘paralleli’ a quelli della procura di Genova, che stava indagando Giuttari per falso, in merito a una sua registrazione di un colloquio fra lui e il pm fiorentino Paolo Canessa. All’epoca Giuttari era a capo del Gides, mentre Canessa coordinava la parte toscana dell’inchiesta sul mostro di Firenze.
