ROMA – Il Movimento dei Forconi si prepara ad arrivare a Roma e si divide. Il maxi presidio a piazza del Popolo, autorizzato dalla Questura, ci sarà anche dopo lo “scisma” del 15 dicembre. Ma all’ipotesi di una nuova “acampada” come quella di piazza Pia il prefetto Giuseppe Pecoraro pone il veto: “Non è opportuno, parlerò con il Comune”.
Rinaldo Frignani sul Corriere della sera nell’edizione di Roma riporta le parole del prefetto Pecoraro:
“«A piazza del Popolo in questo periodo natalizio non è opportuno un accampamento di manifestanti a oltranza – ha sottolineato Pecoraro -. Comunque su questo fronte vogliamo vederci un po’ più chiaro: ne parlerò con il Comune, che decide in tema di occupazione del suolo pubblico»”.
La preoccupazione della Questura poi è che anche altri movimenti scendano in piazza a manifestare, scrive Frignani:
“A preoccupare è la possibilità che, oltre ai Forconi, mercoledì prossimo scendano in piazza anche i Movimenti di lotta per la casa, da piazzale Esquilino fino alla sede del Parlamento Ue in via Quattro Novembre e poi davanti alla Prefettura. L’autorizzazione non c’è (avevano chiesto sempre piazza del Popolo), ma gli organizzatori hanno confermato ugualmente il corteo per la Giornata internazionale dei migranti. «Mi auguro fino all’ultimo che ci siano un preavviso e un accordo. Staremo a vedere e valuteremo nei prossimi giorni»”.
E se il timore di infiltrati violenti rimane, le manifestazioni nella settimana tra il 16 e il 20 dicembre si moltiplicano:
“In programma già per oggi alle 9 c’è un presidio di CasaPound fuori dal tribunale a piazzale Clodio per chiedere la scarcerazione del vice presidente, ma non sono escluse anche manifestazioni degli studenti in altre zone della città . Sia oggi sia nei prossimi giorni. Polizia e carabinieri controllano le strade di accesso a Roma per intercettare l’eventuale arrivo di attivisti dei Forconi con trattori e mezzi pesanti, come potrebbe accadere mercoledì. Monitorato anche il loro presidio fisso a piazzale dei Partigiani dove ieri è comparso lo striscione di CasaPound «Amare la nazione non è reato. Simone Libero», mentre un altro – «Gli italiani non si arrendono. La Cgil sì!» – del movimento studentesco «Rotta di Collisione Roma» è stato affisso davanti alla sede nazionale del sindacato a corso d’Italia”.