BARI – Scortati dai carabinieri per poter entrare a scuola. O per poter andare a fare la spesa al supermercato della propria città. I cittadini di Molfetta, Andria e Cerignola nei giorni della protesta del Movimento dei Forconi sono stati sotto assedio. E a Foggia due camionisti sono stati aggrediti per aver rifiutato di aderire allo sciopero del movimento.
Antonio Massari su Il Fatto Quotidiano riporta le parole di Paola Natalicchio, sindaco di Molfetta:
“C’è una zona opaca, da noi, in questa protesta: una saldatura tra frange di destra e criminali che sta usando le manifestazioni per trasformarle in controllo del territorio. Stanno strumentalizzando anche gli studenti. Gli adulti li stanno convincendo a manifestare sabato. E questa mattina alcuni ragazzi si sono presentati nel liceo, per discutere con la rappresentante d’istituto, che però non poteva interrompere le lezioni per incontrarli, così qualcuno ha lanciato un petardo in un’aula e tre studenti sono finiti al pronto soccorso. Oggi al liceo ci saranno i carabinieri: vi sembra normale?”.
Celestino Daloiso, imprenditore e titolare di supermercati a Cerignola racconta di aver dovuto aprire i suo negozi con la scorta dei carabinieri:
“Questo movimento – conclude Daloiso – non mi rappresenta. Provo solo rabbia. L’economia della città ha subìto un danno, proprio nei giorni prenatalizi, che per noi sono fondamentali. Ci ho rimesso 150mila euro: che senso ha?”. Il senso lo stanno cercando gli investigatori del nord barese, che ha registrato una contestazione anomala, con pesanti infiltrazioni della delinquenza locale, oltre a ultrà ed estrema destra”.
Intanto gli investigatori di Trani hanno aperto un fascicolo di indagine:
“Ma soprattutto: c’è il ruolo della criminalità locale che usa la manifestazione per esercitare il controllo del territorio. Più d’un sorvegliato speciale è stato scoperto a capeggiare le intimidazioni agli esercenti. Tra Bari e Foggia episodi di squadrismo: “Ad Andria hanno obbligato i nostri operatori a uscire dalla Camera del Lavoro – dice il segretario Cgil Gianni Forte – mentre, a Cerignola, hanno intimato a un compagno di restare a casa. È un comportamento fascista”.