ROMA – Al quarto giorno di mobilitazione, mentre i Forconi isolano il Paese e tentano di bloccare la frontiera a Ventimiglia, il ministro dell’Interno Angelino Alfano annota e riporta alla Camera: “C’è il rischio di una deriva ribellistica genericamente indirizzata contro istituzioni nazionali ed europee a cui non farebbero mancare il proprio sostegno organizzazioni antagoniste”.
Infiltrazioni di “formazioni di estrema destra che hanno fin da subito manifestato l’intenzione di appoggiare la protesta, e poi hanno aderito alle manifestazioni”, è il giudizio riportato dal vicepremier nella sua informativa a Montecitorio.
“C’è stato un fronte violento che ha violato le leggi: comprendiamo il disagio sociale, ma al tempo stesso non abbiamo esitazione nel dire che intendiamo difendere la libertà e la sicurezza dei cittadini”. “Il governo – continua il vicepremier – sa da che parte stare”. E ribadisce: Il gesto di alcuni agenti di togliersi il casco è stato strumentalizzato, leggerlo come un gesto di sostegno alla protesta è arbitrario e irrispettoso verso gli stessi agenti”.
Il monito è forte e chiaro: “Chi è nelle istituzioni non cavalchi la protesta“. E fornisce un primo bilancio degli scontri: “Sono rimasti feriti 14 agenti di polizia e danneggiati tre mezzi di servizio”.
Una protesta a caso, riporta Alfano, alle manifestazioni hanno partecipato anche “frange ultras di tifoserie calcistiche e gruppi studenteschi. Più limitata la partecipazione di gruppi antagonisti”
Ma mentre la frontiera riapre a Ventimiglia, la polizia ha sgomberato i manifestanti con i lacrimogeni, Alfano sa che le manifestazioni “proseguono e ne viene annunciato un seguito nei prossimi giorni”. Ieri da piazza Castello a Torino, uno dei leader del Movimento 9 dicembre, Danilo Calvano, lo ha detto chiaramente: “Nelle prossime ore valuteremo la risposta adeguata al voto di fiducia a Letta: da tutta Italia andremo a Roma e ci riprenderemo lo Stato“. L’arrivo è previsto tra il 12 e il 13 dicembre.
Intanto il Movimento avanza e prospera. In Veneto, sit in davanti Equitalia a Mestre.
Un gruppetto di manifestanti del Movimento dei Forconi si è portato la mattina del 12 dicembre davanti alla sede di Equitalia a Mestre (Venezia) dove, una delegazione è stata ricevuta dal direttore. La situazione, per il momento è tranquilla. Rimangono i disagi per gli automobilisti.
A partire nella zona industriale di Padova, a ridosso del casello della A13, a Monselice (Padova) dove una ventina di aderenti stanno distribuendo volantini. Una quarantina invece sono presenti a ridosso del casello di Vicenza Ovest con conseguenti rallentamenti, specie sulla tangenziale.
Idem al casello di Montecchio Maggiore (Vicenza) dove i manifestanti sono una trentina, stesso numero che si registra al casello di Portogruaro (Venezia) e a quello di Treviso, dove una serpentina di mezzi viaggia a passo ridotto sulla tangenziale verso la città.
Al casello di Conegliano non è segnalato alcun disagio nonostante la presenza al presidio di una ventina di persone. Massiccia invece la presenza – un centinaio – al casello di Soave (Verona) che, a differenza dei giorni scorsi non ha subito finora la chiusura. Rallentamenti a Marghera, sulle strade adiacenti alla zona industriali, ma per uno sciopero dei lavoratori della Fincantieri.
A Milano, bloccata tangenziale Ovest.
La protesta del movimento dei forconi sta bloccando la tangenziale ovest, tanto che la polizia stradale ha dovuto bloccare temporaneamente l’uscita della Fiera di Rho-Pero e a chiuso «a singhiozzo» le rotonde che permettono di accedere al polo fieristico. Ai forconi si sono aggiunti circa 500 studenti. Inoltre, alcune decine di manifestanti hanno ripreso il presidio in piazzale Loreto.
A Torino, centinaia di studenti in strada coi forconi.
Centinaia di studenti sfilano in corteo per il centro di Torino dopo essersi raccolti in piazza Castello. La dimostrazione è legata alla protesta dei forconi. I ragazzi, marciando, cantano l’Inno di Mameli.
A Barletta, manifestanti invitano il sindaco a scioperare.
Un gruppo di manifestanti aderenti al Movimento dei forconi ha incontrato il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, al suo arrivo a Palazzo di Città e gli ha chiesto di ”scioperare”. ”Ma il ‘lavoro’ di un sindaco – spiega il primo cittadino – dal quale non ci si può mai astenere, è di affrontare i problemi quotidiani di una realtà complessa come quella che la nostra città presenta”. Anche con le tante espressioni di disagio sociale di questi giorni”.