Sono in tutto una tonnellata le mozzarelle provenienti dalla Germania sequestrate dai Nas. I controlli sono stati realizzati in tutta Italia. A Teramo alcuni cittadini al Servizio di Igiene degli alimenti di origine animale della Asl hanno portato i prodotti incriminati che sono stati girati per le analisi ai laboratori specializzati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale”; i risultati si conosceranno tra qualche giorno. Intanto la Asl ha disposto, come indicato dall’allerta della Regione Abruzzo, la verifica e il controllo sul ritiro dal mercato da parte degli operatori alimentari, delle mozzarelle identificabili attraverso il codice *DE–BY106–EG* apposto sulle confezioni. In provincia di Teramo al momento tutti questi prodotti, di provenienza tedesca, ma commercializzati sotto differenti marchi, sono stati ritirati dai banchi di vendita di negozi e supermercati. La Asl teramana ricorda che chiunque dovesse trovarsi in presenza di mozzarelle con questo specifico marchio o che dovessero colorarsi di blu anche alcune ore dopo l’apertura delle buste, di segnalarlo al Servizio di igiene degli alimenti di origine animale in contrada Casalena a Teramo e a Giulianova in lungomare Spalato. E’ importante sapere che la colorazione blu si evidenzia solo dopo alcune ore dall’apertura della confezione, e che comunque, al momento, non ci sono segnalazioni di disturbi da parte di chi le ha consumate.
I carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni di Sassari hanno sequestrato cinque partite di mozzarelle sospette, che diventano blu una volta a contatto con l’aria, in altrettanti discount della provincia di Sassari dopo il caso denunciato a La Maddalena. I Nas hanno ritirato la merce sospetta che ha come scadenza la data dell’8 luglio 2010 e affidato le confezioni ai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari per le analisi. I risultati si conosceranno solo i prossimi giorni. Non é stato ancora stabilito se le mozzarelle prodotte in Germania e vendute nei discount possano costituire un rischio per la salute. Dalle analisi eseguite i giorni scorsi nella penisola sembra che a causare la colorazione blu della mozzarella sia un batterio e che il responsabile non sia il latte utilizzato nella preparazione, ma l’acqua. Prima del caso della Maddalena erano stati segnalati casi a Torino, Trento, Bologna e Bari.
OLTRECONFINE La vicenda delle ‘mozzarelle blu’ supera le frontiere: dopo l’Italia e la Slovenia, si scopre che il prodotto sotto accusa era destinato anche al mercato francese, russo e della Bielorussia. “In base alle prime informazioni giunge a Bruxelles – ha detto all’Ansa Frederic Vincent portavoce del commissario europeo alla sanità John Dalli – la mozzarella sotto inchiesta era destinata anche a Francia, Russia e Bielorussia, come dimostrano i certificati d’esportazione” della società tedesca che l’ha prodotta. Il processo di produzione che ha portato alla “mozzarella blu” per la presenza del batterio Pseudomonas, di cui è stata esclusa la tossicilità , passerà nei prossimi giorni sotto la lente d’ingrandimento degli esperti dell’Agenzia dell’alimentazione europea. “Saranno due gli ispettori dell’Ue – ha aggiunto il portavoce – che partiranno forse già domani per la Baviera dove ha sede l’azienda di produzione tedesca della mozzarella sotto inchiesta”. La Commissione europea comunque, ha aggiunto, “é fiduciosa nella cooperazione tra i paesi interessati per giungere ad un chiarimento rapido su quanto è avvenuto”.