BRESCIA – Imbottivano le mucche di farmaci illegali per aumentare la produzione del latte. Il losco traffico è stato portato alla luce luce grazie a una serie di perquisizioni dei Nas in tutta Italia: 31 allevamenti controllati in nove province italiane (Cremona, Mantova, Bergamo, Verona, Brescia, Parma, Piacenza, Rovigo e Ragusa). In manette un veterinario, indagato insieme ad altre sette persone, tutti professionisti del settore zootecnico. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al commercio e alla somministrazione di medicinali veterinari di provenienza illecita.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani della Procura della Repubblica di Brescia. Il veterinario arrestato è stato trovato in possesso di una quantità ingente di farmaci veterinari privi di registrazione e autorizzazione all’immissione in commercio: due quintali circa di specialità medicinali comunitarie ed extracomunitarie, 20 chilogrammi di polvere anonima, verosimilmente antibiotico, e 500 confezioni di farmaci di provenienza extra Ue.
Trafficavano per lo più somatotropina bovina, triangolata da paesi extra Ue e venduta in flaconi e siringhe ad allevatori di bovini da latte insieme ad altri farmaci veterinari, provenienti dal mercato nero privi, quindi, di prescrizione e registrazione nonché irregolarmente introdotti in Italia, che servivano a far aumentare fino al 20% la produzione di latte del bestiame trattato.
Le perquisizioni hanno portato all’ulteriore sequestro probatorio di 16 allevamenti, 4.079 capi di bestiame, 55 kg di sostanze farmacologicamente attive (tipo aspirina ed antibiotici) illegali e da sottoporre ad analisi, centinaia di confezioni medicinali veterinari irregolari, registri di carico e scarico di farmaci veterinari irregolarmente compilati, nonché 80 mila litri di latte sottoposti a vincolo sanitario, per un valore complessivo stimato in circa 30 milioni di euro. A seguito di tali attività, sono state denunciate complessivamente 26 persone.