La procura di Firenze non ravvisa al momento alcun reato nell’episodio in cui è morto la notte scorsa Daniele Martino Spalluto mentre era inseguito da una volante. “In questa vicenda non c’è reato e non c’è spazio per iscrivere indagati. Gli agenti della polizia hanno fatto il loro dovere inseguendo il veicolo che non si è fermato all’alt”, ha spiegato il sostituto procuratore Sandro Cutrignelli che si occupa della vicenda.
Il magistrato ha aperto un fascicolo modello 45 sulla cui base verranno svolti vari accertamenti, fra cui quelli tossicologici e l’autopsia sulla salma della vittima. Secondo un’ipotesi, maturata al momento del soccorso da parte del medico del 118, l’uomo poteva essere in stato di ebbrezza. Della ricostruzione dell’incidente è incaricata la polizia municipale che ha visionato filmati presi da telecamere poste sui viali.
“La vettura della polizia seguiva lo scooter a distanza di sicurezza e fra i due veicoli non c’é stata nessuna interferenza”, ha affermato il comandante dei vigili urbani Massimo Ancillotti.
“Il comportamento della pattuglia della questura è stato assolutamente conforme ai regolamenti – ha aggiunto Ancillotti – Poiché il motorino non si è fermato all’alt, è stato inseguito”.
L’incidente mortale è stato dopo il sottopasso stradale della piazza Bambini di Beslan, presso la Fortezza da basso, laddove un cordolo in calcestruzzo (‘new jersey’) delimita sul viale Strozzi una corsia per smistare il traffico. Sono state anche raccolte alcune testimonianze, oltre a quelle dei due agenti. E’ anche emerso che nell’immediatezza del fatto i due poliziotti hanno comunicato l’episodio ai carabinieri.
